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Harold’s going stiff

2011
Titolo Originale:
Harold's going stiff
REGIA:
Keith Wright
CAST:
Stan Rowe
Sarah Spencer
Andy Pandini

Il nostro giudizio

Ancora una volta l’irresistibile humour britannico al servizio degli zombie.

Nel Regno Unito si sta diffondendo una strana epidemia, l’O.R.D., che induce negli individui di sesso maschile una sorta di rigor mortis prematuro, portandoli a diventare violenti e scoordinati, simili nel comportamento a degli zombie. Harold (Stan Rowe) è un vecchio pensionato colpito dal morbo, impossibilitato a uscire di casa perché in procinto di perdere il controllo del proprio corpo. Gli viene in soccorso Penny (Sarah Spencer), un’allegra e delicata infermiera volontaria con problemi di peso e di solitudine. La donna si impegna ad applicare su Harold una terapia intensiva per ritardare gli effetti della degenerazione fisica e mentale. Tra i due inizia un’amicizia profonda che potrebbe diventare qualcosa di più se la malattia non fosse già a uno stadio avanzato e se uno sgangherato trio di cacciatori di zombie non incrociasse a un tratto il loro cammino…

Quando sembra che i mockumentary non abbiano più cartucce da sparare, ecco che – puntuale – arriva la smentita grazie al talento e all’immaginazione di registi che non hanno paura di contaminare generi, fondere stili, giocare con le convenzioni. Con Harold’s Going Stiff, Keith Wright (giovane cineasta britannico, autore nel 2008 di Take Me to Your Leader, un film che ha ottenuto ottimi riscontri di critica), prova a mescolare commedia, dramma e horror, giocando la carta del finto documentario. Sebbene lo zombie non sia un personaggio particolarmente adatto all’introspezione, non è la prima volta che qualcuno tenta di utilizzare il tema a fini drammatici; ricordiamo almeno un titolo: I, Zombie – The Chronicles of Pain (1998) di Andrew Parkinson, mentre, per quanto riguarda la commedia, non possiamo non ricordare l’esito strepitoso de L’alba dei morti dementi (2004) di Edgar Wright.

Filmato con un budget risicatissimo a Sheffield (ricordate Full Monty?) in soli nove giorni di riprese, Harold’s Going Stiff porta in scena il tipico humour dello Yorkshire. Wright sperimenta e gioca molto, a partire dal titolo (“Harold sta diventando rigido”, ma anche “duro”) accennando ironicamente alla malattia degenerativa del vecchio e all’attrazione nei confronti della sua badante, e la bravura del regista sta nell’alternare efficacemente l’elemento farsesco rappresentato dall’improbabile squadra di cacciatori di zombi e il dramma puro, riuscendo a generare alcuni momenti di autentica commozione (impresa difficile, vista l’assurdità della vicenda). Ma non saremmo obiettivi se non riconoscessimo che gran parte del merito va ascritto all’interpretazione magistrale di Sarah Spencer, scoperta da Wright, nel ruolo dell’amorevole infermiera capace di regalarci espressioni e dialoghi di impressionante naturalezza e di immediata simpatia.
Nello strillo di lancio si dice: “Lo zombie più carino che abbiate mai visto”, ed è proprio così: Harold’s Going Stiff è un film delicato e piacevole, privo di scene particolarmente cruente (qualche testa fracassata e poco altro sangue), che non delude lo spettatore, a patto che ne comprenda immediatamente lo spirito e adegui le proprie aspettative. Il film ha raccolto diversi premi in giro per il mondo e Wright ha ricevuto personalmente i complimenti di George Romero. Non è cosa di poco conto.