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Force of Nature

2020
REGIA:
Michael Polish
CAST:
Emile Hirsch (Cardillo)
Kate Bosworth (Troy)
Mel Gibson (Ray)

Il nostro giudizio

Force of Nature è un film del 2019, diretto da Michael Polish.

In un appartamento a Portorico c’è un uomo seduto in una vasca da bagno che si infila una pistola in bocca. Nello stesso posto e allo stesso momento, a qualche miglio di distanza, in un supermercato un altro uomo sta svuotando l’intero reparto carni senza una ragione apparente. Sempre a Portorico c’è una banda di criminali guidati dal temibile John The Baptist, che rubano un Picasso da una banca, non senza spargimenti di sangue. In un appartamento di un fatiscente palazzo di Portorico c’è poi un ex poliziotto malato che, nonostante le insistenze di sua figlia medico e di una coppia di colleghi venuti a prelevarlo, si ostina a non voler lasciare l’abitazione per un ricovero urgente in ospedale. C’è un uragano terribile in arrivo a Portorico. Probabilmente il vecchio condominio, già quasi del tutto evacuato, non reggerà l’urto ma l’uomo è irremovibile; anche se questo vorrà dire fare a meno della corrente e della macchina respiratoria di cui ha assoluto bisogno, lui da lì non si muove. Un altro inquilino molto anziano si rifiuta di andar via di casa.

Mentre fuori la pioggia aumenta e il vento si fa più imponente, John The Baptist e i suoi decidono di evacuare loro gli inquilini testardi, a bombe e mitragliate. Perché? Lo scoprirete poi, ma a quel punto invocherete pietà. I cattivoni pensano che sarà semplice ma se il poliziotto testardo e malato è interpretato da Mel Gibson, non può essere una passeggiata. Senza contare che c’è una ragione per cui il tipo del supermercato che abita anche lui nel palazzo, volesse portare a casa quintali di carne al suo gattino. Non si sa bene come prendere Force of Nature. Un action movie bolso con una sceneggiatura zoppicante e un cast rappezzato, tra parenti coinvolti (Kate Bosworth è la moglie del regista), attori recuperati dal discount (Mel Gibson, Emilie Hirsch sempre più Jack Black) e altri pesci d’acqua dolce nati e pasciuti in TV (David Zayas). Forse, se non fosse che a un certo punto la classica situazione alla Distretto 13 si trasforma in Il patto dei lupi, lasciando intravedere la possibilità che lo sceneggiatore Cory Miller sia più imprevedibile e audace di quello che sembra e che Michael Polish non abbia perso l’audacia del cinema indipendente anni 90 con cui si è fatto le ossa e una carriera assieme al fratello Mark.

Purtroppo diventa chiaro che ci troviamo davanti a un mediocre film di serie B. Senza volerlo raggiunge vette di ridicolo involontario e in futuro potrebbe trasformarsi in uno scult. Tanto per dire: badate all’affetto quasi materno che il vecchio nazi rivolge al personaggio di Mel Gibson e riandate ai decennali casini che hanno portato l’attore a seppellirsi in un buco nero di antisemitismi etilici. Per non parlare dei ritratti patetici e martirizzati dei poliziotti. Il film parte dal concetto che un errore può costare la carriera a un agente, ma è dura accettarlo, quano sappiamo che nel mondo vero uno sbirro americano può ammazzare un libero cittadino e farla franca, se non c’è nessuno a filmare nei paraggi. Ciliegina sulla torta? Il totale disinteresse dei personaggi e alla fine anche del regista, per la calamità naturale in arrivo. Notare invece il contrasto con la prontezza e la determinazione di tutti nel coinvolgersi in un piccolo western condominiale. Force of Nature è una perfetta metafora dell’attitudine U.S.A. davanti a virus pandemici e minacce ecologiche: pensano solo a comprare armi e spararsi addosso nella speranza di far fuori anche l’attesa dell’Apocalisse.