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El Chapo

2017
Titolo Originale:
El Chapo
REGIA:
Ernesto Contreras e José Manuel Craviot
CAST:
Marco de la O (Joaquín "El Chapo" Guzmán)
Valentina Acosta (Alejandra)
Alejandro Aguilar (Toño)

Il nostro giudizio

El Chapo è una serie tv del 2017, ideata da Silvana AguirreCarlos Contreras

Signori della guerra, mafiosi, serial-killers e narcotrafficanti sono i grandi eroi da serie tv del XXI secolo. Dopo Narcos, serie tv, basata sulla vita di Pablo Escobar, il genere non si arresta e il Sud America ci diletta nuovamente con l’ennesimo signore della droga: El Chapo, trasmessa dal 23 aprile 2017 sul canale Univision, diretta da Ernesto Contreras e José Manuel Craviot. La serie racconta la storia di Joaquín Guzmán Loera (El Chapo), criminale e narcotrafficante messicano arrestato nel 2016, noto ai più per le sue epiche fughe dal carcere. Impossibile evitare il distinguo tra la serie in oggetto e Narcos. Le due produzioni in comune hanno i soggetti (realmente esistiti), il costante altalenarsi di immagini reali e cinematografiche, lo stile. Di diverso hanno tutto il resto. Nel primo episodio di El Chapo, attraverso un’immagine quasi simbolica, quella dell’incontro fra Escobar e Guzmán, si ha la sensazione di assistere a una sorta di passaggio di testimone: la serie si autoproclama erede della precedente ed El Chapo il Grande Capo, secondo solo ad Escobar.

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Di fatto, in entrambi i casi, le aspettative vengono disattese: El Chapo ha ben poco del carisma e della genialità di Pablo e la serie tv non regge il paragone con Narcos. È spenta, come lo sguardo del suo attore protagonista (imperscrutabile e vuoto), lenta, priva di suspance e colpi di scena. Certo, lo spoiler è inevitabile, se si conosce la storia del protagonista, ma persino il “romanzato” non vince la comparison con lo “storicamente attendibile” degli eventi di Narcos. La storia è, banalmente, quella della brama di potere e dell’ascesa al “trono” del figlio di un agricoltore alla smaniosa ricerca di riscatto. Il tutto, però, si sviluppa in modo caotico, superficiale e approssimativo. Gli eventi non trascinano, si trascinano, diventando uggiosi al punto tale che, sovente, lo spettatore smarrisce alcuni pezzi del puzzle e le tutt’altro che primigenie scelte estetiche e un’aberrante sigla lo accompagnano dolcemente al dormiveglia.

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Il sipario di El Chapo si chiude su un’ultima promettente puntata con un tacito accordo tra creatori e pubblico fondato sullo stesso spoiler: sappiamo tutti cosa ha reso Guzmán così noto, le fughe dalla sua cella. Essendo una storia-vera, ma romanzata, ci si aspetta che questa volta Contreras e Craviot possano spettacolarizzare la realtà anziché scimmiottare un’altra serie tv. Non resta che augurarsi di non ritrovarsi di fronte a un’evasione alla “Le ali della libertà” con Morgan Freeman e Tim Robbins ad attendere El Chapo fuori dalla cella per una partita a briscola e la prospettiva di invecchiare insieme.