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Demonic

2021
REGIA:
Neill Blomkamp
CAST:
Carly Pope (Carly)
Chris William Martin (Martin)
Michael J. Rogers (Michael)

Il nostro giudizio

Demonic è un film del 2021, diretto daNeill Blomkamp.

Carly viene a sapere che sua madre è in coma, ricoverata in una clinica ultramoderna e dall’approccio sperimentale. Gli scienziati che seguono il suo caso vogliono provare sulla donna una nuova tecnologia, messa a punto dalla clinica stessa, che permette di visualizzare uno spazio immaginato dal paziente e di entrarvi come avatar. Carly accetta dunque di contribuire alla ricerca: i dottori le posizionano degli elettrodi sulla testa e lei viene catapultata in questo spazio virtuale, immaginato dalla madre e ricostruito dal software. Si tratta della sua casa d’infanzia, dove Carly rincontra la madre solo per sfogare su di lei tutto l’odio che le ha riservato in questi anni. Si conclude così la prima visita. I ricercatori, però, hanno bisogno di più informazioni sui pensieri della paziente in coma. Carly accetta quindi di sottoporsi ad altre visite con la madre, ma ogni incontro si fa sempre più strano, insensato, disturbante. Finché Carly non scopre che la clinica nasconde qualcosa: un collegamento con il Vaticano. La madre non è semplicemente in coma, ma in lei vive un demone.

Che Neill Blomkamp sia stato un abbaglio? In fondo, sono passati ormai dodici anni dal suo film d’esordio, quel District 9 che sembrava lanciarlo come una firma fondamentale della nuova fantascienza. Dopo è arrivato Elysium, un film commerciale, derivativo e tutto sommato dimenticabile. E poi Chappie, che presentava dei personaggi amabili ma uno sviluppo piuttosto debole. Ora è il momento di Demonic, quarto film da regista per Blomkamp e punto più basso della sua filmografia. Si tratta di un film quasi anacronistico per come affronta la materia delle possessioni demoniache, più vicino a quella cafonata di L’ultimo esorcismo che ai recenti Thelma e Saint Maud. Grazie a Dio, viviamo in un’era di ateismo imperante. Il cinema horror se ne è accorto presto, e ormai da qualche anno molti film si concentrano più sul bigottismo dei fedeli che sul maligno da loro immaginato.

Ma Blomkamp no. Lui decide di insistere su una via cyber-spiritista, mescolando influenze da Linea mortale con scenari virtuali alla Suicide Room, in un grande calderone che comprende di tutto. Non mancano all’appello nemmeno degli scienziati-soldati-esorcisti degni del più sgangherato film della Troma. Mentre gli scenari videoludici che costellano il film sono quanto di più scialbo si possa immaginare: il problema è che molti registi si approcciano al virtuale come si approcciano al cinema, con la stessa grammatica, e così il risultato è sempre un surrogato filmico, mai un’esperienza davvero immersiva. Insomma, Demonic non è certo un film rappresentativo delle capacità di Blomkamp, quanto del declino artistico dello stesso. In giro c’è sicuramente di peggio, ma soprattutto di meglio.