The Demon’s Rook è un film del 2013, diretto da James Sizemore.

Un bambino viene rapito da un demone del sottosuolo e per molti anni addestrato alle arti magiche. Ormai adolescente, il giovane torna sulla Terra per fronteggiare tre demoni che hanno il potere di ipnotizzare le persone e risvegliare i morti.

The Demon’s Rook sembra l’incubo erotico di un musicista di celtic metal che ha mangiato la cassoeula. Una cosa fuggita da quegli anni 80 in cui durante la spasmodica ricerca di una cultura horror ci si imbatteva in prodotti tipo Neon Maniacs o I ragazzi del cimitero, cose bruttissime fatte col lattice e lo sciroppo di ciliege. La storia è quella di un bambino rapito da un demone del sottosuolo e per molti anni addestrato alle arti magiche. Ormai adolescente, il giovane torna sulla Terra per fronteggiare tre demoni che hanno il potere di ipnotizzare le persone e risvegliare i morti. Una cosa di un gore che non ci si crede, il tutto risolto con FX così caserecci che solo Andreas Schnaas riusciva a fare peggio.

Quindi una cagata pazzesca da non prendere in considerazione? Nì. Perché sì è una cagata pazzesca, ma possiede una coscienza trash della cui esistenza ci eravamo dimenticati. È come se tra La rabbia dei morti viventi e questo film non fosse passato un secolo. Alcune scene, come l’orgia di sangue durante il rave e il demone che prova a farsi spompinare da tre emo sotto ipnosi fanno venire voglia di avere una birra tra le mani.