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Damien

2016
Titolo Originale:
Damien
CAST:
Bradley James (Damien Thorn)
Megalyn Echikunwoke (Simone Baptiste)
Omid Abtahi (Amani Golkar)

Il nostro giudizio

Damien è una serie tv del 2016, ideata da Glen Mazzara

Il flusso di un fiume trova sempre nuove strade, nuovi percorsi da percorrere per giungere a riva. Come in tempi non sospetti aveva anticipato Poltergeist, il diavolo sta battendo a ritmo sostenuto la via del piccolo schermo per raggiungere i focolari domestici e minacciare le loro vane sicurezze. Se è notizia da poco trapelata che il canale Fox si prepara a produrre, per il prossimo autunno, un adattamento seriale dell’Esorcista, il film che ha fatto conoscere al grande pubblico ciò di cui Lucifero e i suoi seguaci sono capaci, già è storia passata la serie tv, conclusasi da poco in America, Damien. L’appassionato ricollega immediatamente il nome al film Il presagio di Richard Donner, contraltare massimalista e apocalittico del più intimista film di Friedkin, che preannunciava l’arrivo dell’Anticristo secondo le profezie narrate nelle sacre scritture. Tralasciando i seguiti e il remake, Damien si collega a doppio filo con il film con Gregory Peck, di cui vediamo qua e là molti flashback (operazione, analoga alla costruzione narrativa di Ash vs. Evil Dead, che denota rispetto e venerazione per la matrice) e racconta la tappa decisiva di Damien Thorn (Bradley James), ormai cresciuto e diventato un fotografo di guerra, sulla soglia dei trent’anni sulla via di Damasco. Lì in mezzo a tumulti e violenze ha l’epifania di una donna anziana che con una frase («It’s all for you» è il leit-motiv, terrificante) lo catapulta nel suo passato costellato di accadimenti demoniaci e lo introduce in un futuro in cui dovrà prendere consapevolezza del suo ruolo nel destino dell’umanità. Da quel momento le persone che gli stanno attorno cominciano a morire e Damien prende sempre più coscienza di essere davvero l’anticristo.

Ad assisterlo nel suo percorso ci pensa un comitato di seguaci nascosti dietro una grossa multinazionale e rappresentati dalle materne attenzioni di Ann Rutledge (Barbara Hershey). Se l’ipotesi, fonte del massimalismo di Il presagio, che l’Anticristo, per poter rivoltare il mondo, dovrà giocoforza sorgere dal mare nero e tempestoso della politica, Damien alza addirittura la posta in palio: per farsi strada nel mondo e guidare l’esercito del male nell’Armageddon occorre alla spalle una multinazionale che gli possa fornire tutto il denaro occorrente. Il discorso politico aggiornato ai tempi moderni passa però in secondo piano rispetto al percorso metafisico di Damien, novello Dante che deve attraversare l’inferno del dubbio per poter aspirare a ritrovare se stesso e il suo posto nel mondo. Il suo Virgilio è la perfidamente amorevole Ann Rutledge, autentico capolavoro di scrittura e di scelta di casting: se il diavolo esiste, allora sarà donna. Se è donna, avrà le sembianze di Barbara Hershey, si aggiunge spontaneamente, abilissima nel declinare al lato oscuro le diverse sfumature del suo ruolo: la sequenza dell’incisione del numero della bestia sulla propria coscia vale da sola la visione della prima stagione.

Quella e l’esorcismo del nono episodio, vetta notevole non solo della serie e della serialità tutta, ma di tutto il filone esorcistico, per aver reinterpretato in maniera originale, superando il fardello di Friedkin, uno dei punti cardine del percorso di possessione e liberazione. L’abile guida di Glen Mazzara, ex-showrunner di The Walking Dead, si nota nei suoi pregi e nei suoi difetti: caciarone nello stile e pacchiano negli effetti, sconta nella prima parte della stagione la debolezza dei personaggi secondari, mentre spicca il volo verso il finale man mano che il demonio prende forza e anche le trovate più assurde trovano un loro posto logico: probabilmente neanche la mente fantasiosa di Dan Brown avrebbe fatto vedere la squadra d’assalto dei cardinali del Vaticano che riempiono le valigie di coltellacci e partono per fronteggiare l’Anticristo. Se l’Apocalisse sta davvero per realizzarsi, allora godiamocela, ma solo in questa prima stagione perché Glen Mazzara ha annunciato di recente via Twitter che la serie non verrà rinnovata.