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Books of Blood

2020
REGIA:
Brannon Braga
CAST:
Britt Robertson (Jenna)
Anna Friel (Mary)
Rafi Gavron (Simon)

Il nostro giudizio

Books of Blood è un film del 2020, diretto da Brannon Braga.

Ed ecco a voi un nuovo tentativo di tradurre in immagini i racconti di Clive Barker; ci provò per il cinema già nel 2009 John Harrison, ma non gli venne granché bene. Stavolta tocca a due scafati autori televisivi, Brannon Braga e Adam Simon, tentare un adattamento in grande stile. La piattaforma Hulu l’aveva pensato come una serie antologica e nonostante alla fine abbia optato per ridurlo a un solo film, per molti versi sembra di vedere un pilota e non un lungometraggio con una sua unicità e compiutezza. Books of Blood è quindi il consueto film a episodi dove però non si rispetta la scaletta originale dei libri. Non comincia con Macelleria mobile di mezzanotte, per intenderci. C’è un breve intro abbastanza insignificante e un altro preambolo narrativo in cui un venditore di libri, messo alle strette da un losco esattore a cui deve dei soldi, gli spiega come fare per procurarsi un libro di grandissimo valore. Indovinate di quale si tratta? Il killer sgozza il libraio ma questi muore con due ghigni: uno sotto il mento e uno sopra. Il resto potete immaginarlo. Un giorno, dopo aver visto i due film che George Pavlou aveva realizzato da un paio dei suoi racconti, Clive Barker decise che se qualcuno doveva rovinare le sue creazioni letterarie traendone pellicole così scadenti, allora quello sarebbe stato lui.

Con Hellraiser non solo realizzò un adattamento superiore al romanzo d’origine, ma divenne uno dei nomi di punta della new wave of horror anni 80. Purtroppo i due film successivi, sempre tratti dalle sue stesse opere, non tennero alla prova del botteghino e procurarono a Barker alcuni dei suoi anni creativi più frustranti e deprimenti. Nessuno avrebbe pensato che Lord of Illusions fosse un addio ma così, di fatto, lo è stato. La presenza dello scrittore inglese come produttore esecutivo di ulteriore versioni cinematografiche tratte dai suoi romanzi e racconti non è assolutamente una garanzia per il pubblico, che ogni volta spera di ritrovare sullo schermo le immagini disturbanti descritte nei libri di Barker. Ce ne sono di validi: Candyman di Bernard Rose, Prossima fermata: l’inferno di Ryūhei Kitamura e Dread di Anthony DiBlasi, ma nella maggior parte dei casi i film ispirati alle cose di Barker deludono le attese. Di sicuro questo Books of Blood è tra le cose più noiose e innocue mai realizzate e farà il paio con il polpettame di Harrison del 2009. Qualcuno magari realizzerà un cofanetto da discount, prima o poi. Books of Blood del 2020 è un banale prodotto televisivo, come se ne facevano una volta, quando “film TV” significava regia convenzionale, interpreti di serie B e “vorrei tanto ma non posso”.

Siamo a quel livello, senza che giunga qualche immagine audace, un momento davvero rischioso. Si avverte una fastidiosa sensazione di autocensura. Eppure Brannon Braga, in Salem aveva dimostrato un certo gusto viscerale e un discreto talento visionario, ma in questo caso sembra bloccarsi su un materiale che non si capisce bene nemmeno dove sia stato preso. Tre vicende che di barkeriano hanno davvero poco o nulla e che sarebbero più degne dei plot della serie Storie incredibili di Steven Spielberg. A poco vale lo sforzo di congiungere i vari episodi con dei raccordi: ne esce un malloppo ancora più tedioso e irrisolto. Il mosaico non regge e il tema dello “pseudobiblium”, troppo esile, finisce per ridurre il libro di sangue a un qualsiasi Necronomicon di seconda categoria. Dispiace che il novellino di turno possa prendere sul serio questo film e farsi un’idea sbagliata del genere di storie con cui Clive Barker rivoluzionò il genere negli anni 80. Non c’è quasi nulla che possa ricondursi alla potenza di In collina, le città…, Jacqueline Ess o Sudario, tanto per citare tre titoli a caso. Se l’autore ha deciso di invischiarsi in questa modesta operazione, quantomeno si spera che a livello economico ne sia valsa la pena. Nella colonna sonora si sente Marilyn Manson con un brano in stile Rob Zombie.