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Bolgia totale

2015
Titolo Originale:
Bolgia totale
REGIA:
Matteo Scifoni
CAST:
Giorgio Colangeli (Quinto Cruciani)
Domenico Diele (Michele Loi)
Gian Marco Tognazzi (Ispettore capo Bonanza)

Il nostro giudizio

Bolgia totale è un film del 2015, diretto da Matteo Scifoni.

Ho sempre avuto simpatia per i noir e i polizieschi girati in Italia negli ultimi anni. Anche per cose non del tutto riuscite come Roma criminale (2013), Dentro la città (2004) o l’indipendentissimo Il solitario (2008). Un po’ perché ci ricordano la grande stagione di un cinema che non c’è più, quello rovente e a mano armata che tanto ha nutrito la nostra generazione cinefila. Un po’ perché l’operazione, se condotta bene, può persino permettersi di raccontare senza filtri edulcoranti e opacizzanti uno spaccato della società in cui viviamo e di farlo meglio, con un realismo e un’autenticità maggiore, di tante opere pensosamente impegnate. È quanto accade con Bolgia Totale, che del noir italiano cattura soprattutto lo spirito, l’etica, la contrapposizione tra due personaggi distanti anni luce dal manicheismo buoni/cattivi e anzi, sottilmente in sintonia tra loro, anche se su sponde opposte.

Il poliziotto, un gigantesco Giorgio Colangeli, un attore affascinantissimo che a ogni film diventa sempre più bravo, e il criminale, uno schizzatissimo Domenico Diele, già visto nel team di Di Pietro in una serie che ci è piaciuta altrettanto come 1992. Due figure disperate, entrambe sull’orlo del collasso, fisico e morale, che si muovono in un mondo marcio che sta cadendo a pezzi. Matteo Scifoni forse esagera quando dice di essersi ispirato a Di Leo, Lenzi e Castellari. Le atmosfere del suo film, semmai, fanno pensare più al polar francese, con quel mondo di grandi sconfitti. Del resto, qui non si tratta di resuscitare il genere. Non ne abbiamo bisogno, non ne servono più, di operazioni filologiche e citazioniste. Bolgia Totale, non a caso, esce in un momento in cui sembra che il cinema di genere, anche in Italia, stia diventando nuovamente protagonista di se stesso.

In sala e sul web si moltiplicando gli esperimenti, gli atti d’amore, le storie e le atmosfere di una generazione di cineasti che non nasconde di avere certe predilezioni e che si sta dimostrando capace di rielaborare le strutture narrative dei vecchi generi in chiave decisamente contemporanea, finalmente innovando. Forse anche il pubblico ora è più recettivo. Quel che è certo è che Bolgia totale di Scifoni è un ottimo noir: asciutto, violento e dannato. Un film da vedere, sostenere e diffondere. Un distillato prezioso di cinema di genere, come ne vorremmo vedere ancora, molto più spesso, nel buio delle nostre sale.