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Boardwalk Empire – Stagione 2

2011
Titolo Originale:
Boardwalk Empire
CAST:
Steve Buscemi (Enoch "Nucky" Thompson)
Michael Pitt (James "Jimmy" Darmody)
Kelly Macdonald (Margaret Schroeder)

Il nostro giudizio

Boardwalk Empire – Stagione 2 è una serie tv del 2011, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2012, ideata da Terence Winter.

Quando i cuccioli incominciano a testare le zanne e ancora non sono in grado di controllare la propria forza, succede che alcuni, ascoltando la voce del padrone, capiscono quando è ora di mollare la presa, altri invece non desistono e, anzi, tentano di affondare le fauci ancor più in profondità nella carne. Meyer Lansky, Lucky Luciano, Al Capone e James Darmody, i nostri quattro galoppini, decidono che è giunto il momento di avviare la propria attività, imbracciando le armi se necessario; e necessario lo è assolutamente. Ma se i primi tre dimostrano di avere, quantomeno per il momento, un briciolo di rispetto e timore verso i propri padri putativi, Jimmy Darmody, proclamatosi signore di un nuovo impero, sembra perdere completamente ogni minima considerazione per Enoch Thompson. Nucky, gangster sornione capace sì di trovare un po’ di amore e umanità sotto litri di whisky e chili di piombo, ma alla fine uno dei più freddi e spietati tra quanti affollano il boardwalk, non può che essere l’altro protagonista di un sempre più atteso scontro finale per il dominio di Atlantic City.

Ma qualcosa di ben più importante sta a cuore al giovane Darmody e non si tratta né del potere e nemmeno dei soldi. Il reduce di guerra intenzionato a conquistare un ruolo di primo piano nel gotha della criminalità USA sembra agognare una forma di riscatto per la propria vita. La sua è una ribellione contro quelle figure autoritarie che hanno sempre cercato, riuscendoci, di ingabbiargli l’esistenza: chi per proteggerlo da un futuro macchiato di sangue e corruzione, chi per tenere stretto a sé un oggetto del desiderio malsano e innaturale e infine chi per cercare di riconquistare il potere da tempo perduto. Jimmy è smarrito in questa realtà dove la calma e la pazienza contano tanto quanto la brutalità e la violenza più estrema. Se i vecchi boss hanno imparato l’arte della dissimulazione, i giovani rampanti devono ancora ben familiarizzare con i loro sentimenti e riuscire a gestire i propri impulsi facilmente autodistruttivi.

Anche in Boardwalk Empire – Stagione 2, Terence Winter e la HBO portano sullo schermo una pletora di tette, culi e sangue con uno stile sempre riconoscibilissimo e un’eleganza che non stona e anzi ancor più rafforza la raffinatezza dei bordelli e delle lussuose camere d’albergo dove potenti e corrotti conducono i loro affari e piaceri. La narrazione, caratterizzata da un incedere lento ma sicuro, tutt’altro che pesante o affetto da momenti ristagnanti, compone una suite scandita da tempi dilatati e disegna un mondo dove le distanze geografiche sembrano molto più grandi rispetto a quelle che oggi conosciamo. Si intraprendono viaggi transatlantici e si rafforzano legami e affari al di là dell’oceano, sempre accompagnati da un aplomb che niente ha a che fare con la frenesia dei nostri tempi e con certi stili di narrazione cinematografica contemporanea. Se Martin Scorsese, con Gangs of New York, ci dice che l’America è nata nelle strade di metà ‘800, Boardwalk Empire vuole ricordarci come questa America, allattata dal capezzolo grondante whisky della legge Volstead, è poi cresciuta, maturata e marcita.