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Big Tits Zombie

2010
Titolo Originale:
Kyonyû doragon: Onsen zonbi vs sutorippâ 5
REGIA:
Takao Nakano
CAST:
Sola Aoi
Risa Kasumi
Mari Sakurai

Il nostro giudizio

Inedito in Italia, un exploitation ninja horror con fanciulle superdotate e pistolere, morti viventi che giocano a ping pong, mangiati vivi con e senza chopsticks… Quale migliore inizio d’anno?

Ogni giorno un cinefilo erudito si sveglia e sa che dovrà studiare i manuali di montaggio di Ėjzenštejn e osservare attentamente le carrellate a là Greenaway. Ogni giorno, con qualche ora di ritardo, un nocturniano si sveglia, sbadiglia a bocca aperta, guarda l’orologio e sa che è il momento di guardarsi uno di quei film di cui i comuni mortali ignorano completamente l’esistenza. Uno di questi è, senza ombra di dubbio, il “lo-guardo-solo-per-il-titolo-suggestivo” Big Tits Zombie che rientra di diritto tra quelle pellicole da avere in casa solo per il fatto di far rosicare gli amici al pub il sabato sera.

Big Tits Zombie, che tradotto dall’originale suona più o meno come Big Tits Dragon: Hot Spring Zombie Vs. Stripper 5, è l’adattamento cinematografico del manga Kyonyū Dragon di Rei Mikamoto, un mangaka horror. E l’idea di fare di quest’opera cartacea un kyu-movie coi fiocchi è venuta al regista Takao Nakano, già autore di lavori “importanti” come Sexual Parasite: Killer Pussy(tra l’altro da recuperare al più presto).

Il film, come è facilmente intuibile, è un’accozzaglia di situazioni assurde e dialoghi ai limiti del ridicolo. Potremmo anche osservare il lavoro di Nakano come si fa con un film di Romero ovvero vedendolo come una critica alla società contemporanea giapponese bla bla bla. Potremmo. Invece no, per questo lavoro le scelte di analisi critica sono cadute su altri elementi altrettanto interessanti.

In primis il cast è notevole (agli occhi maschili, soprattutto). La protagonista Lena, tanto per fare un esempio, è interpretata da Sora Aoi nota giovane attrice di film per adulti in madrepatria. In secundis sono presenti alcuni momenti a dir poco catartici (intendendo la catarsi come la purificazione dell’anima dello spettatore), vero punto di forza della pellicola.

Big Tits Zombie è quindi un B-movie di livello molto basso, inutile nasconderlo, ma è uno di quei film giappi talmente ignoranti e pazzeschi che, proprio per questo motivo, meritano un posto d’onore sullo scaffale di casa nostra.