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Big Little Lies – Stagione 2

2019
Titolo Originale:
Big Little Lies
REGIA:
Andrea Arnold
CAST:
Reese Witherspoon (Madeline Martha Mackenzie)
Nicole Kidman (Celeste Wright)
Shailene Woodley (Jane Chapman)

Il nostro giudizio

Big Little Lies –  Piccole grandi bugie seconda stagione è una serie tv del 2019, creata da  David E. Kelley.

L’ambientazione di base ricorda quella di Desperate Housewives: un gruppo di donne con molti soldi e altrettanto tempo a disposizione riempie la routine quotidiana preoccupandosi di fornire ai propri figli l’istruzione migliore, di organizzare feste di compleanno eccessive e di incontrarsi per un caffè al centro o ai bar della spiaggia; ma il paragone non potrebbe essere meno adatto, visto che Big Little Lies è soprattutto un serie drammatica, alla base della quale c’è un omicidio che rimane centrale sia nella prima stagione che nella seconda, anticipato e poi atteso nell’una, ormai commesso e ricordato nell’altra, in cui viene mostrata la precarietà psicologica di chi apparentemente potrebbe sembrare privilegiato, ma invece si trascina carichi interiori enormi di un’infanzia difficile e traumatica. Il tutto condito con esilaranti momenti di umore nero. Le cinque protagoniste della prima stagione, Madeline (Reese  Witherspoon), Celeste (Nicole Kidman),Renata (Laura Dern), Bonnie (Zoë Kravitz) e Jane (Shailene Woodley) che avevano già rivelato le crepe dietro le facciate perfette delle loro esistenze.

Le stesse si ritrovano nella seconda stagione ancora più unite da un segreto che potrebbe avere gravi ripercussioni su una o più di loro e che fa di esse un vera associazione quasi a delinquere, mostrando allo stesso tempo i singoli drammi personali di ognuna, che vanno dalla bancarotta a malate relazioni genitori-figli, allo stupro e a relazioni sentimentali corrose. A questo gruppo di già consolidate protagoniste si unisce la suocera di una di loro interpretata dalla sempre grandiosa Meryl Streep, giunta a Monterrey ad alimentare aspri conflitti che saranno il tema centrale della seconda stagione. In confronto alla prima stagione, dove l’intreccio era più presente sotto forma di fatti, qui c’è ancora maggiore spazio per l’introspezione, per l’approfondimento sui temi di amore e separazione, sulle relazioni tossiche di ogni tipo, sui nuovi inizi ma anche sulle conclusioni. E quella che sembra la debolezza delle serie, vale a dire il suo ridotto campo d’azione, si rivela essere la sua forza: i sette episodi del sequel, che nascono come un continuo della storia, in realtà vanno a scavare cosi a fondo nelle psicologie dei personaggi, che ci si chiede davvero quanto un’anima infantile possa sopportare, visto che tutti o quasi, grandi e piccini, sono stati  vittime di rapporti difficili e spesso combattuti con i proprio genitori.

La serie è basata sull’omonimo romanzo di Liane Moriarty. Diretta da Jean-Marc Vallée (stagione 1) e Andrea Arnold (stagione 2), mostra la superficiale bellezza autunnale dei tavolini dei caffè  di Monterrey, combinata con la musica a tema di Michael Kiwanuka, offrendo scene silenziose, dialoghi forti e sentimenti pessimistici di base che nel panorama delle serie internazionali rappresentano un’ambientazione oppressiva senza precedenti di bellezza: Big Little Lies è così terribilmente estetica che ci si vorrebbe coccolare in essa come in una felpa con cappuccio. Dopo due stagioni ci fa sentire depressi e distrutti come tutti i protagonisti. Questo è difficile da rendere in uno show che ammicca apparentemente anche alla leggerezza, ma è proprio così, lo spettatore riesce a sentire i drammi delle protagoniste sulla propria pelle, e non ci sarà nessuna battuta umoristica a poter cambiare la situazione. L’unico vero punto negativo è un altro: le frasi piene di saggezza e lungimiranza che i bambini di sette anni affermano, sembrando in realtà più maturi dei loro genitori; ma anche se fosse questo il messaggio che deve passare,  la loro interpretazione resta poco credibile. Per tutto il resto, non possiamo fare altro che constatare come la  produzione della HBO Big Little Lies non sia solo una delle più popolari, ma anche una delle migliori dei nostri tempi.