Featured Image

Besetment

2017
Titolo Originale:
Besetment
REGIA:
Brad Douglas
CAST:
John T. Woods (Mark)
Abby Wathen (Amanda Millard)
Lindsae Klein (Madre di Amanda) Marlyn Mason

Il nostro giudizio

Besetment è un film del 2017, diretto da Brad Douglas

Il cinema, in particolar modo quello di genere, si sa, costituisce spesso una tale bruciante passione da spingere sovente molti (troppi) aspiranti autori a sorvolare con eccessiva facilità e noncuranza sull’inadeguatezza dei mezzi a propria disposizione, generando così, più o meno involontariamente, una sequela di becere produzioni d’infima qualità – e pericolosamente confinanti col dilettantismo – capaci solo di tradire il ferreo principio di necessità virtù sostenuto da Pupi Avati. Sotto questo profilo, dunque, Besetment mostra pietosamente il lato peggiore della malaugurata condizione in cui incapacità tecnica, penuria di risorse e bulimia cinefila si trovano a coesistere nel medesimo progetto, dando vita a un qualcosa che appare come la bruttissima copia di quei deliranti e gloriosi oggetti cinematografici non ben identificati sfornati dal sottobosco underground anni ’70 (sul modello di Tundercrack! per intenderci), con l’unica fondamentale differenza che qui ci si prende maledettamente sul serio, tanto da scendere sotto un livello di guardia accettabile anche dai più scafati veterani del trash. Diretto con mano insicura ed evidentemente poco capace da Brad Douglas – misconosciuto attore di second’ordine scopertosi regista ancor peggiore con il corto avventuroso Big (2009) – Besetment narra il difficile tentativo di riscatto della giovane Amanda (Abby Wathen), la quale tenta di evadere da una grigia esistenza accanto alla madre alcolizzata (Linsdae Klein) grazie a un nuovo impiego come receptionist e tuttofare presso uno sperduto motel nel profondo Oregon gestito dalla dolce e spiritosa signora Colvin (Marlyn Mason).

dentro 1

Ben presto tuttavia Amanda si trova immersa in un’inquietante realtà popolata da sinistri personaggi, scoprendo infine di essere stata sequestrata dall’anziana donna con l’intento di divenire la sposa (e incubatrice) promessa di Billy (Michael Meyer), il figlio mentalmente ritardato della pazza padrona di casa. Raramente, a memoria cinefila, si è avuto il (dis)piacere di assistere a qualcosa di così imbarazzante racchiuso fra i quattro lati di uno schermo, tant’è forte la sensazione di trovarsi dinnanzi a un pessimo saggio di fine corso realizzato da uno svogliato studente di una scadente scuola di cinema. Nonostante la partecipazione al Vortex Horror Rhode Island Film Festival 2017, Besetment appare manchevole sotto ogni possibile aspetto, complice un impianto estetico video-televisivo da filmino amatoriale e una raffazzonata sceneggiatura scritta probabilmente nei ritagli di tempo e infarcita di soluzioni tanto deliranti da far pensare a un John Waters o a un Peter Jackson in avanzato stato di decomposizione.

dentro 2

Tralasciando, per pietà, una recitazione di qualità oratoriale e un ingombrante bagaglio di patetiche citazioni da fan dell’ultima ora – dall’immancabile Psycho passando per The Hoarder, giungendo a un epilogo che si permette di scomodare persino Halloween –, non è tuttavia possibile sorvolare sul fatto che la pellicola di Douglas riveli il deprecabile (de)merito d’inanellare una serie di svolte tali da far impallidire, non certo per la paura ma per il forte imbarazzo provato nell’assistere a un’autentica corte dei miracoli di poco più di settanta minuti in cui si parla davvero tanto e si conclude davvero troppo poco. Besetment sembra infine intenzionato fino in fondo a ottenere il patentino di scult, così come dimostrano la presenza di un improbabile sacerdote/idraulico e di un’inaspettata padellata sulla testa in funzione anestetica.