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Benny Loves You

2019
Titolo Originale:
Benny Loves You
REGIA:
Karl Holt
CAST:
Karl Holt (Jack)
Claire Cartwright (Dawn)
David Wayman (Phil)

Il nostro giudizio

Benny Loves You è un film del 2019, diretto da Karl Holt.

Dimenticate Chucky, Annabelle, Brahms e tutti gli altri terrificanti pupattolosi amici e nemici di schermo, perché ora è il turno di Benny. Si, proprio lui: il pellicciuto pupazzotto dalla grassa risata e dall’insaziabile sete di sangue che pare uscito dritto dritto dall’allegra masnada dei Muppets, protagonista indiscusso della folle, grottesca e scanzonatissima horror comedy scritta, prodotta, montata, diretta e perché no anche interpretata da Karl Holt. Ed è grazie all’ormai nota e provvidenziale lungimiranza di Midnight Prime Video se finalmente Benny Loves You può approdare anche sui nostri italici lidi digitali, servendoci su di un piatto d’argento una succulenta oretta e mezza di humor nerissimo, emoglobina a profusione e una sequela di situazioni talmente assurde da lasciare a dir poco basiti anche gli spettatori più coriacei e navigati, indecisi se gridare a una piccola genialata oppure a un altrettanto fulminante boiata. Si perché, così come nell’altrettanto spassosissimo e inquietantissimo The Banana Splits Movie, quando i cari vecchi beniamini della nostra infanzia perdono completamente la loro innocenza per trasformarsi in sanguinarie macchine di morte, beh, diciamo pure che qualche piccolo trauma può ancora colpire i nostri non più vergini cuoricini. Ed è in effetti sul labile confine che divide il cult dallo scult che Benny Loves You si trova costretto a muoversi fin dai primissimi fotogrammi, presentandoci un incipit tra i più svoltolati e spassosi del cinema di genere dell’ultimo decennio, nel quale un sonoro schiaffone in rallenti in piena faccia ad una pestifera bambinella si rivela preludio di una folle corsa cinematografica ad acceleratore ben premuto e freno a mano rigorosamente disinserito.

Ed è appunto il disincantato Jack (Karl Holt) lo sfortunato passeggero di questo delirante rally, bambinone decisamente troppo cresciuto che, all’alba dei suoi venerandi 35 anni, si trova di colpo orfano dopo che un grottesco incidente secca nel giro di un nanosecondo il caro babbo e la dolce mammina. Con lo spettro del pignoramento in agguato dietro l’angolo, vessato dal proprio capo (George Collie), insidiato dalla feroce concorrenza dell’irritante collega Phil (David Wayman) e impossibilitato a confessare il proprio amore alla bella compagna di scrivania Dawn (Claire Cartwright), il nostro povero eroe cresciuto a pane e Gremlins è ora costretto a cavarsela da solo, decidendo di dare una svolta alla propria vita per abbracciare la propria condizione di maschio adulto. Ma sembra che qualcuno non voglia saperne di essere relegato in qualche ammuffita scatola giù in cantina. Qualcuno che, da fedele pupazzo della buona notte qual è sempre stato, sembra disposto a tutto per far felice ancora e ancora il proprio padroncino di vecchia data, anche a costo di sfoderare mazza e coltello tra una dolce risatina e l’atra. D’altronde Benny è fatto così: lui vuole solo amarti. Amarti fino alla morte. Benny Loves You è il classico film che necessita di essere ben inquadrato per poter sortire il giusto effetto, imbevuto com’è di cultura nerd fin nel midollo e, soprattutto, consapevole di non volersi prendere sul serio nemmeno per sbaglio.

Che serietà ci potrà mai essere infatti in uno sghignazzante peluche che saltella a destra e a manca tagliuzzando e squartando qualunque cosa gli capiti a tiro senza provare il ben che minimo rimorso mentre rabbrividisce guardando film horror alla tv? Meno che zero ovviamente. E allora, follia per follia, lasciamoci pure genuinamente andare a personaggi pesantemente sopra le righe, squarci di gore a tradimento e battaglie fra giocattoli degne della miglior puntata di Celebrity Deathmactch. Il tutto con un budget orgogliosamente contenuto che permette di dare all’intero baraccone una vincente patina di camp in perfetta armonia con la filosofia di questo sbarellatissimo progetto senza la ben che minima mania di grandezza. Ma attenzione, perché il buon Holt e la sua combriccola si divertono come matti a giocare con le mille facce del trash, mettendo in scena una storia apparentemente semplice sotto alla quale si cela in realtà una solida e ben organizzata impalcatura perfettamente in grado di reggere e giustificare la tutt’altro che realistica natura di certe soluzioni. E state pur certi che, passato lo shock iniziale, accettare la saltellante andatura di un pupazetto assassino del tutto ignaro delle più basilari leggi della gravità sarà davvero l’ultimo dei problemi con cui avere a che fare. Soprattutto quando le budella di un innocente carlino arrossano la liscia superficie del parquet.