Featured Image

Bang Gang (A Modern Love Story)

2015
Titolo Originale:
Bang Gang (une histoire d'amour moderne)
REGIA:
Eva Husson
CAST:
Finnegan Oldfield (Alex)
Marilyn Lima (George)
Lorenzo Lefèbvre (Gabriel)

Il nostro giudizio

Bang Gang (A Modern Love Story) è un film del 2016, diretto da Eva Husson

Bang Gang (A Modern Love Story) non mancherà di stimolare il voyeurismo dello spettatore interessato al cinema erotico. Perché contiene scene di sesso esplicito, quasi sempre di gruppo, e perché è pensato e realizzato da una donna, Eva Husson, con un’attenzione particolare alla sessualità vista dal punto di vista delle ragazze. In particolare una, George (Marilyn Lima), la bomba sexy del liceo che per conquistare Alex, di cui è innamorata, accetta, e anzi si fa regista, di una sorta di gioco erotico collettivo, spalmato nel tempo, che prevede incontri, ammiccamenti, relazioni suoi social, visioni di film porno e orge o sesso comunque promiscuo e comunitario. Alla fine di questo gang bang simbolico, sorta di sabba liberatorio, si scopre che non su tutti i partecipanti le conseguenze sono, appunto, ludiche, perché le problematicità legate all’adolescenza non si dissolvono grazie alla scoperta dell’eros. Difficile da raccontare altrimenti Bang Gang, anche se il sottotitolo (“una storia d’amore moderno”) fa ben capire quale fosse l’intento di Eva Husson, che si è peraltro ispirata a un fatto vero accaduto negli Stati Uniti. Spostandolo in Francia in una città senza luogo (ma siamo sulla costa atlantica) e senza tempo (echi di disastri ferroviari alla radio fanno addirittura pensare a una distopia) la cineasta dà l’idea chiara di un film simbolico, esemplare, universale.

Questa programmaticità metaforica è il limite di Bang Gang (A Modern Love Story), perché si ragiona per categorie: una classe sociale uniforme (medio-alta), situazioni familiari disfunzionali (quasi tutti i genitori sono separati, e direi tutti assenti), studenti molto connotati, soprattutto le ragazze (disinvolte, fragili, apparentemente già mature rispetto ai coetanei ancora legati all’idea del “gioco” e dell’appartenenza al gruppo). Detto questo, Bang Gang è però un ottimo film proprio per quello che di specifico mette in scena: l’eros declinato all’adolescenza. L’intento della Husson è quello di girare scene di sesso dove non ci sia volgarità ma neanche pudore, recuperando in questo il massimo del realismo che situazioni così disinibite presuppongono. I momenti di sesso collettivo sono tutti stati girati assieme all’inizio della lavorazione del film, affinché i giovani attori si potessero poi concentrare sul resto senza la preoccupazione di non avere la naturalezza necessaria.

Il preludio al “gang bang” può essere imitativo (guardano un film porno e lo rifanno) o appunto ludico (Gabriel “invita” Laetitia a partecipare al gioco erotico facendosi toccare in mezzo alle gambe, con divertita gentilezza) mai lascivo perché appunto naturale. Non è la prima volta che il cinema (in particolare francese) riflette sul binomio eros–adolescenza, ma Bang Gang (A Modern Love Story) è il primo film ad affrontare il tema senza timore di mostrare il sesso esplicito, dimostrando che solo dai corpi (nudi, liberi, come nella sequenza del bagno nell’oceano) può partire la giusta narrazione dell’eros. Eva Husson e il direttore della fotografia Mattias Toelstrupp, anche per questo, hanno scelto di girare sempre con luci naturali, allontanando dalla rappresentazione dell’eros così completa lo spettro di una forzata “finzione”.