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Bad Milo!

2013
Titolo Originale:
Bad Milo!
REGIA:
Jacob Vaughan
CAST:
Ken Marino (Duncan)
Patrick Warburton (Phil)
Gillian Jacobs (Sarah)

Il nostro giudizio

Bad Milo! è un film del 2013, diretto da Jacob Vaughan, con Peter Stormare.

Nei momenti di forte stress, il gentile impiegato Duncan partorisce dal suo ano un’orribile creatura che finisce per aggredire autonomamente il bersaglio della sua rabbia, con furia divoratrice. Duncan dovrà imparare a venire a patti con questa incontrollabile “parte di sé” che ha addirittura battezzato “Milo”…

Nei momenti di stress, Bruce Banner, l’alter-ego dell’incredibile Hulk, sperimentava un rush adrenalinico, la trasformazione del pigmento cutaneo e uno straordinario aumento della massa muscolare, con conseguente e inevitabile lacerazione della camicia, mentre i calzoni – in obbedienza al Comics Code Authority – rimanevano intatti. Viceversa, nei momenti di pressione al nostro Duncan si stracciano solo i calzoni, e questo perché ogni volta che sta per perdere le staffe partorisce dal suo ano un’orribile creatura pronta ad avventarsi sul bersaglio della sua rabbia con furia divoratrice.

Bad Milo! non è il primo horror in cui il subconscio del protagonista, incarnato, provoca sangue, dolore e morte. Concretizzare metafore è operazione efficacissima: per citare un caso recente ricordiamo Denti (Teeth, 2007), una sorta di drammatico contraltare femminile di Bad Milo!, in cui la vagina di Jess Weixler evirava a morsi (contro il suo volere!) i malcapitati aspiranti alla sua verginità.

La metafora a cui Jacob Vaughan dà vita in modo letterale con l’invenzione di Milo è l’espressione anglosassone “a real pain in the ass”, a indicare qualcosa di veramente insopportabile, qualcosa che l’uomo civilizzato e perbene deve inghiottire replicando con un sorriso ipocrita e trattenuto per non infrangere le regole del vivere in società. Vaughan – assieme al co-sceneggiatore Benjamin Hayes – riesce a trattare con estrema leggerezza un soggetto grevissimo e dà vita a un film divertente (irresistibile nel primo tempo, di maniera nel secondo, forse per ansia di solidità strutturale).

Ritmo incalzante, dialoghi brillanti, situazioni spassose, personaggi comici: Ken Marino (Duncan) guadagna la sufficienza, ma lode al grande Peter Stormare che si conferma come uno degli attori più versatili di Hollywood.