App è un film del 2013, diretto da Bobby Boermans.

Una studentessa di psicologia è ossessionata da una misteriosa App che si è materializzata sul suo smartphone e che inizia a terrorizzarla, distribuendo fotografie compromettenti, video e sms privati, scavando sempre più a fondo nella sua vita personale ed esponendo tutti i suoi segreti.

Sai, sono quelle cose un po’ così…  pensate a tavolino. Cioè, ci troviamo un giorno e decidiamo che sarebbe molto figo fare un film che sfrutti il fenomeno delle app e che possa in qualche modo interagire col pubblico in sala. Bene, allora facciamo un film che si chiama App e ci inventiamo un’app che manda informazioni aggiuntive allo spettatore mentre scorrono le immagini!

Insomma c’è questa App scaricabile gratuitamente da tutti gli store che, mentre guardi il film, ti riempie di sms peggio di un’amante delusa. Roba senza “peso specifico”, intendiamoci, fatta apposta per costruirci un po’ di marketing intorno. Il film è una “sola fantascientifica” olandese che sembra spuntata dagli anni ‘80.

Una studentessa di psicologia è ossessionata da una misteriosa App che si è materializzata sul suo smartphone e che in qualche modo provoca morte e distruzione intorno a lei e la riprende nuda mentre fa la doccia. Lo si dimentica un secondo dopo visto, nonostante la doccia in streaming. Certo ti resta l’app sul telefonino che, una volta finito il film, non ci fai una benemerita cippa. Geniale, non c’è che dire! Unica nota dolente: ma, al cinema il cellulare non lo si dovrebbe spegnere?