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All Is Lost

2013
Titolo Originale:
All Is Lost
REGIA:
J.C. Chandor
CAST:
Robert Redford (L'uomo)

Il nostro giudizio

All Is Lost è un film del 2013, diretto da J. C. Chandor, con Robert Redford.

Robert Redford è l’unico personaggio nel nuovo film del regista di Margin Call interamente ambientato su una barca a vela alla deriva

All Is Lost è il secondo lungometraggio di J.C. Chandor dopo Margin Call (2011), ambientato nel mondo dell’alta finanza sullo sfondo della crisi economica che colpì gli States durante il triennio 2007-2010.

Presentato fuori concorso al Festival di Cannes e in uscita negli USA il 18 Ottobre, All Is Lost segna il ritorno sugli schermi di Robert Redford a un anno di distanza da La regola del silenzio. Una pausa breve, contando che in tempi recenti il grande attore statunitense ha diradato la propria presenza sul set, comparendo in sette film nell’arco di tredici anni, di cui due recanti la sua firma: oltre al già citato titolo del 2012, ricordiamo Leoni per agnelli (2007), entrambi con intenzioni d’impegno politico tenute però a freno da esigenze di box-office.

Come attore, si è mantenuto su standard qualitativi medio-buoni pur senza impennate eclatanti (pregevoli, in ogni caso, Spy Game di Tony Scott e Il castello di Rod Lurie) e con qualche scivolone di troppo, mentre da cineasta ha dato alla luce, nel 2010, una delle sue opere migliori, The Conspirator. All Is Lost si preannuncia pellicola promettente, preceduta da una buona accoglienza critica sulla Croisette: Redford ne è l’unico personaggio, un naufrago nell’oceano a bordo di una scialuppa che si ritrova a dover affrontare le forze della natura.

Un action anti-muscolare, per il quale è stato scelto un protagonista che ha raggiunto il traguardo dei 77 anni, rendendolo in questo modo vicino a personaggi di stampo letterario o derivanti dal cinema americano classico. Chandor cambia scenario rispetto alla sua opera d’esordio, passando da interni claustrofobici allo spazio infinito per definizione, il mare, e dalla crisi monetaria globale alla sopravvivenza di un individuo. Gli elaborati dialoghi sui quali Margin Call basava il proprio narrato vengono sostituiti dal silenzio: l’elemento della parola è quasi del tutto assente, poiché ciò che conta sono le immagini e il volto segnato di Redford.

Ci si augura che All Is Lost riesca a dare nuova linfa alla carriera, ora come ora un po’appannata, di una delle figure più significative nel panorama cinematografico americano degli ultimi cinquant’anni.