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After School Midnighters

2012
Titolo Originale:
After School Midnighters
REGIA:
Hitoshi Takekiyo
CAST:
Haruka Tomatsu  (Mako)
Hiromasa Taguchi (Goth)
Kouichi Yamadera  (Kunstlijk)

Il nostro giudizio

After School Midnighters è un film di animazione del 2012, diretto da Hitoshi Takekiyo.

Non è assolutamente nostra intenzione essere cattivi, perché ogni tentativo, da parte di un distributore italiano, di portare nel nostro Paese un film d’animazione giapponese meriterebbe sempre e comunque rispetto e onorificenze. Dispiace e spezza il cuore constatare che stavolta, nonostante l’offerta pressochè infinita e variegata del mercato nipponico, la scelta sia ricaduta su un’opera infantilissima e abbastanza sterile come After School Midnighters, tradotto in La scuola più pazza del mondo per il mercato del Belpaese.

Protagoniste di After School Midnighters sono tre bambine che paiono copie impoverite delle tre figliole di Cattivissimo Me, rinchiuse in una scuola che si trasforma in parata dell’orrore quando il manichino anatomico si rivela un personaggio (morto)vivente che sottoporrà le fanciulle a svariate sfide con le più disparate creature magiche del luogo, tra fantasmi di celebri compositori e coniglietti yakuza.

Di certo la computer grafica con cui è girato After School Midnighters non aiuta a toglierci di dosso quella fastidiosa sensazione di trovarci all’interno di un videogame, piuttosto che in un film: a fare il resto è la debolezza di un plot praticamente inesistente, incapace di donare reale personalità e vita alla galleria circense che ci viene continuamente propinata. Più che personaggi a tutto tondo, le varie creature che invadono la scuola sembrano marionette di plastica prive di una minima caratterizzazione. I

l cartone di Hitoshi Takeyiko, che guardacaso era nato come idea per un cortometraggio musicale per la televisione, sembra proprio limitarsi ad essere una serie di accozzaglie incollate in fretta e furia, come brevi sketch magari pure funzionali se presi singolarmente, ma che mancano di potenza se visti nell’interezza del mosaico. Si può sorridere per implosa tenerezza, ma mai una volta si finisce davvero per sghignazzare: una grave pecca, questa, se si considera che la pellicola intende essere una fantasiosa commedia slapstick.

Certo, i bambini di 5-6-7 anni potrebbero anche divertirsi, ma sappiate che per loro una puntata qualsiasi di un cartone su Boing o Rai Gulp farebbe lo stesso effetto.