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A Venezia… un dicembre rosso shocking

1973
Titolo Originale:
Don't Look Now
REGIA:
Nicolas Roeg
CAST:
Julie Christie (Laura Baxter)
Donald Sutherland (John Baxter)
Hilary Mason (Heather)

Il nostro giudizio

A Venezia… un dicembre rosso shocking è un film del 1973, diretto da Nicolas Roeg

Venezia è certamente una delle città più affascinanti del mondo. Un labirinto di vicoli, piazze, calli, piazzette e altri vicoli. La Venezia più trascinante, però, non è quella propriamente “turistica”,  di Piazza San Marco o del Ponte dei Sospiri, ma quella dei vicoli ombrosi, delle Chiese meno frequentate, dei giardini nascosti, delle calli più remote. In questa Venezia è ambientato Don’t look now, titolo tradotto terribilmente in italiano A Venezia… un dicembre rosso shocking. Il film, del 1973, è diretto dall’inglese Nicolas Roeg ed è tratto da un libro, precisamente da un racconto di Daphne du Maurier, autrice ricordata più per aver dato alle stampe ‘Rebecca’, da cui poi Hitchcock trasse uno dei suoi film più famosi. Non voltarti narra la storia di una coppia inglese, Laura (Julie Christie) e John Baxter (Donald Sutherland), che, dopo la morte della figlia annegata in uno stagno vicino casa, si trasferiscono per questioni di lavoro a Venezia. A John, infatt,i è stato assegnato l’incarico di restaurare la Chiesa romanica di San Nicolò dei Mendicoli. Durante il loro soggiorno, fortuitamente fanno la conoscenza di una coppia di sorelle Wendy (Clelia Matania) e Heather (Hilary Mason). Quest’ultima, cieca ma dotata di una “seconda vista”, ha dei poteri parapsichici e informa Laura di aver veduto la loro figlioletta in impermeabile rosso (lo stesso che indossava il giorno della sua scomparsa) seduta in mezzo a lei e a John durante il pranzo al ristorante. Laura è scossa ma profondamente felice. John invece diventa inquieto e teme per la salute mentale e fisica della moglie. Nel frattempo, dei terribili omicidi scuotono la tranquillità della Laguna. John sospetta che le due sorelle possano in qualche modo essere coinvolte negli assassinii. Quale misteriose verità celano le due fattucchiere? Chi è la bambina in impermeabile rosso che John scorge ogni qualvolta avviene un fatto di sangue per le calle della città? Tra gli interpreti anche Massimo Serato nella parte del Vescovo, Renato Scarpa in quelli di un ispettore di polizia e uno spassosissimo Leopoldo Trieste direttore d’albergo. Definire il film un thriller non è esatto, né giusto nei suoi confronti: l’aggettivo più adeguato sarebbe “parapsichico” o “metafisico” in quanto, oltre al dramma e alla tensione che genera nello spettatore, tratta argomenti ancora non scientificamente spiegabili, trascendenti ma tuttavia reali. La telepatia e la chiaroveggenza a cui Roeg riesce così poeticamente a dare una forma, sono le colonne portanti di questa pellicola.

Le riprese di A Venezia… un dicembre rosso shocking iniziarono in Inghilterra a Broxbourne, nell’Hertfordshire, a dicembre 1972 e si protrassero fino alla fine di febbraio 1973. Roeg fin da subito ebbe l’intenzione (e l’intuizione!) di scritturare Donald Sutherland e Julie Christie, che per prepararsi meglio al personaggio che andava interpretando, su suggerimento del regista, frequentò varie sedute spiritiche le quali si svolgevano nelle buie stanze londinesi del medium Leslie Fint. Donald Sutherland parve invece non essere troppo d’accordo sul modo in cui veniva rappresentata la parapsicologia: essa avrebbe dovuto essere di beneficio per i protagonisti della storia e non implacabile condanna. Tutta l’opera è pervasa da infiniti rimandi e simbologie, e qui il merito va non solo al regista ma anche agli sceneggiatori Allan Scott e Chris Bryant: l’acqua, innanzitutto, che fa da cornice agli eventi ed è parte di essi; i continui flashback che si mischiano in maniera inesorabile con i flashforward, inseriti in maniera talmente armonica da confondere la mente dello spettatore più attento – un elogio a Graeme Clifford che ha firmato il montaggio; i continui malintesi (non si sa chi sia veramente buono o cattivo); e ultimo ma non ultimo – perché Non voltarti è un tesoro che si lascia scoprire poco a poco – il tema del doppio. Ottima anche la fotografia di Anthony B. Richmond che immortala luci, ombre e nebbie della città lagunare. Degne di nota infine sono le intense e allo stesso tempo delicate musiche di Pino Donaggio, qui alla sua opera prima in campo cinematografico. Proprio per questa ragione ebbe dei seri problemi a essere ingaggiato: i produttori londinesi, restii ad assumere un non-professionista nel cinema, si convinsero solo dopo aver ascoltato alcuni brani di prova composti per il film. Bellissima la melodia che la scena in cui Laura e John si amano: scena che nel corso degli anni diede non poche grane al regista e agli attori che la interpretarono: si sussurra infatti che non sia stata del tutto simulata (se non si considerano le pochissime sequenze girate in Inghilterra il mese precedente, fu quella l’occasione di conoscersi professionalmente per la coppia di attori, questa infatti è la prima scena che venne girata in Italia, un soleggiato sabato pomeriggio in una suite del Bauer Grunwald di Venezia… un modo come un altro per Donald Sutherland di entrare nel personaggio – di Julie Christie in questo caso); tuttavia, queste voci sono state smentite da Sutherland stesso.

Don’t Look Now uscì in Inghilterra il 16 ottobre 1973 in doppio programma con l’immenso The Wicker Man di Robin Hardy recentemente scomparso (si notino i punti in comune tra le due opere: entrambi i protagonisti delle storie sono dei predestinati dal volere di una bambina che intendono salvare). In Italia arrivò solamente due mesi dopo. Stroncato da bassi critici nostrani, in Inghilterra ebbe un successone tale da meritare l’ottavo posto tra i migliori cento film scelti dal British Film Institute. Per i collezionisti: degne di nota sono le varie edizioni in blu ray presenti sul mercato: quella inglese, oltre a vari contenuti extra e interviste presenta il commento audio del regista; il blu ray italiano tra i pochi contenuti ha però una chicca, la spotting list originale – un misto di sceneggiatura col minutaggio dei dialoghi; se però volete il meglio del meglio, vi consiglio l’edizione Criterion, presenta contenuti speciali inediti e il restauro in 4k da negativo originale e fotogramma integrale! Tra i libri, l’ottimo saggio di Mark Sanderson, un aureo libretto scritto con la collaborazione del regista; e infine, solo per i malati (di uno dei quali state leggendo la recensione), la sceneggiatura originale uscita per la Sight and Sound negli anni Novanta che ogni tanto appare e scompare da ebay.