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211 – Rapina in corso

2018
Titolo Originale:
211
REGIA:
York Alec Shackleton
CAST:
Nicolas Cage (Mike Chandler)
Sophie Skelton (Lisa MacAvoy)
Michael Rainey Jr. (Kenny)

Il nostro giudizio

211 – Rapina in corso è un film del 2018, diretto da York Alec Shackleton

Il ventotto Febbraio 1997, a Los Angeles, ebbe luogo un famoso conflitto armato, ricordato successivamente come “la sparatoria di North Hollywood”. Una coppia di rapinatori seriali prese d’assalto una filiale della Bank of America e per ben quarantaquattro minuti combatté una sparatoria contro le forze di polizia, in difficoltà a causa della minore potenza di fuoco. Dalla risoluzione del conflitto derivò una forte modifica all’armamento e al modus operandi del LAPD. Ispirato a questi fatti 211 – Rapina in corso, scritto e diretto da York Alec Shackleton, ruota per la gran parte intorno al suddetto scontro a fuoco prolungato, gettando tuttavia inspiegabilmente le basi per una numerosa quantità di sottotrame pressoché inutili. Il tutto in ottantasei minuti. Se hanno tentato di mascherare un riempitivo, il timore è che la tattica sia clamorosamente fallita. La trama parte da una spoglia località che, con un po’ di fantasia, dovrebbe trovarsi in Afghanistan e da lì procede negli Stati Uniti: Mike Chandler (Nicolas Cage), poliziotto del LAPD, è un uomo distrutto dalla perdita della moglie, estraniato dalla figlia e ormai prossimo alla pensione, ma non prima di essere coinvolto in una sanguinosa rapina, dove si vede costretto ad assumere il ruolo di negoziatore.

Fin qui tutto bene, un heist movie come tanti, non fosse che accanto alla vicenda principale iniziano a fioccare avvenimenti paralleli di ogni sorta: il giovane studente Kenny (Michael Rainey Jr.) costretto per punizione scolastica a seguire una pattuglia in servizio, la madre del ragazzo infermiera al pronto soccorso, la figlia di Mike con una gravidanza scoperta da poco, un’agente dell’Interpol a caccia dei rapinatori, i poliziotti che investigano sulla bomba usata come diversivo dai criminali e gli eldiani che dei terrestri son nemici alieni. Probabilmente Shackleton pensava di girare Heat e si è perso nella pletora di sottotrame soporifere, scadendo a tratti in una goffaggine emotiva che vanifica tutti i suoi sforzi. Sforzi visibili nel caos violento che si scatena nelle scene d’azione, tra sangue e armi automatiche, ma che non riesce, da solo, a reggere l’intero 211. D’altronde, dove bastava una discreta attinenza ai fatti storici per creare un thriller teso e funzionale, si è preferito inventare, aggiungere, complicare, creando intrecci senza averne il talento e neppure l’immaginazione.

E poi c’è Nicolas Cage. Croce e delizia dei cinefili, il buon Cage si destreggia ormai fra DTV più o meno dimenticabili e qualche rara eccezione. Verrebbe spontaneo domandarsi che fine hanno fatto i tempi di Via da Las Vegas o di quella trilogia bomba che include Con Air, Face/Off e The Rock, ma il tempo è un compagno implacabile e tornare a quei giorni è impossibile. Anche qui, ormai marchio di fabbrica, l’attore di Long Beach si lascia andare all’overacting tanto caro a fan e detrattori, spendendo malamente i suoi talenti. Come spesso fa. Sinceramente non c’è comunque molto da salvare, non con uno script che si perde in futilità, comprimari non proprio in stato di grazia, emozioni assenti e, più in generale, un confusione che troverebbe sfogo solo se questo film fosse il pilota di una serie tv. Ma 211 – Rapina in corso non è un pilot, bensì soltanto un prodotto mediocre destinato al cestone dei film a pochissimi euro di un supermercato.