Milano calibro 9: il remake

Toni D'Angelo annuncia di voler rifare il noir classico di Di Leo
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La notizia risale alla fine dello scorso giugno, ma è passata abbastanza in sordina, ripresa da poche testate. Eppure, il contenuto è esplosivo, per usare un’immagine congruente al tema. Il regista Toni  D’Angelo, intervenendo alla proiezione del suo film, Falchi, all’Ischia Film festival, ha annunciato che il suo prossimo impegno sarà il rifacimento del capolavoro – anzi, uno dei capolavori – di Fernando di Leo, Milano calibro 9. «Ho iniziato la preparazione di Calibro 9 – ha detto D’Angelo –, non un remake ma la stessa storia raccontata 45 anni fa nel film di Fernando di Leo, resa, però, attuale. Quindi il film non comincerà con la famosa valigia piena di banconote, sostituita da transazioni finanziarie criptate. Ma in 45 anni non è cambiato comunque nulla: c’è la ‘ndrangheta che ormai è un’organizzazione criminale internazionale con forti legami con lo Stato e una Milano con un lato oscuro. Il gioco è proprio quello: raccontare come l’Italia sia sempre la stessa e dimostrare che un certo cinema di genere considerato di serie B era straordinario nella forma e nei contenuti. Sarà una co-produzione internazionale, ma ci vorrà un po’ di tempo, dobbiamo iniziare ancora a scrivere, quindi credo che sarà pronto tra un paio d’anni».

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Non è la prima volta che si parla di rifare il classico – ché ormai tale è Milano calibro 9 – firmato nel 1971 da Di Leo, il quale era stato il primo a rifare, in qualche modo, il proprio film, nel 1978, con Diamanti sporchi di sangue, che in sceneggiatura si intitolava molto più scopertamente e citazionisticamente Roma calibro 9. Nel 2004, si era andati molto vicini a realizzarne il remake, con la regia di una donna, ma la faccenda poi, purtroppo, si estinse. D’Angelo, oltre a essere un cultore Milano calibro 9, è collegato produttivamente alla Minerva Pictures, la società detentrice dei diritti di gran parte dei film di Di Leo, quindi tutto torna. Sarà molto interessante, quando il progetto avrà raggiunto consistenza maggiore, conoscere il tentative cast, perché in un’operazione del genere gli interpreti conteranno in misura pari se non maggiore alla regia. Intanto, spira aria di remake anche per un altro classico nero di quegli anni, anzi due: Milano odia: la polizia non può sparare di Umberto Lenzi e I corpi presentano tracce di violenza carnale di Sergio Martino…

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