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Tenebre – Sotto gli occhi dell’assassino

Autore:
Antonio Tentori, Roberto Lasagna
Editore:
Shatter Edizioni

Il nostro giudizio

La mano guantata dell’assassino, il ricorso all’arma bianca, le musiche indimenticabili e terrificanti, il trauma, un delirio di sangue. Tutti elementi ricorrenti nel cinema di Dario Argento, verrebbe da dire. Ed effettivamente è così. Ma con Tenebre, il suo thriller più rivoluzionario e dirompente, sia tecnicamente (chi non ricorda la straordinaria sequenza del duplice omicidio girata con la Luma?) che esteticamente e visivamente, il regista capitolino sferra il suo colpo più efferato sul suo pubblico, ancora oggi spiazzato da quel tenebroso titolo che a primo impatto sembrava voler essere il capitolo conclusivo dell’avviata trilogia delle Madri, ma che si rivelerà invece la pellicola del suo ritorno al giallo caratterizzata da spazi lucenti, esterni solari e omicidi in pieno giorno. Come lo stesso Argento dichiara, «Tenebre è un ritorno ai traumi e alle atmosfere dei miei primi film». E non poteva quindi, a distanza di quattro decadi dalla sua uscita nelle sale, mancare un volume omaggio a questa straordinaria pellicola.

Ci hanno pensato Roberto Lasagna e Antonio Tentori, per SHATTER Edizioni, a realizzare Tenebre – Sotto gli occhi dell’assassino, un’analisi dettagliatissima, corredata dalle foto di scena di Franco Bellomo e dai numerosi interventi di tantissimi nomi del cast tecnico e artistico del film (Lamberto Bava, Michele Soavi, Luciano Tovoli, Mirella D’Angelo, Mirella Banti, Eva Robin’s, John Steiner, Carola Stagnaro, Claudio Simonetti), che hanno impreziosito le oltre 200 pagine con aneddoti e ricordi, curiosità e notizie di prima mano. Un’opera che, come espresso dagli autori, vuol essere «un atto d’amore verso Tenebre», una pellicola nel tempo diventata un autentico cult. Il libro a doppia firma Tentori-Lasagna mira raccontare, analizzare e ripercorrere, seguendo differenti linee interpretative, uno dei thriller più complessi e originali della filmografia di Dario Argento. E ci riesce senza ombra di dubbio, riportando alla luce quelle Tenebre ispiratrici del regista che, attraverso questo singolare giallo, ha contribuito a donare al genere, ma alla settima arte tutta, un’altra pietra miliare.