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Suspiria – La fiaba d’Argento

Autore:
Nico Parente
Editore:
Shatter Edizioni

Il nostro giudizio

Una presentazione di Suspiria, o di Dario Argento, suonerebbe più che mai superflua, specie ai lettori di Nocturno. Se qualcosa è rimasto da indagare, tuttavia, sono le onde sismiche che si sono sviluppate intorno all’epicentro costituito dal primo capitolo della trilogia delle tre madri. Suspiria è certo un grande film ma è anche le storie di chi ci ha lavorato e il segno che ha lasciato nel pubblico che ha visto il film e che di esso conserva un’impressione profonda, che in alcuni casi sfocia nel culto.

Questo è il punto d’origine dell’opera di Nico Parente che, con la partecipazione di Fabio Cassiano, ha realizzato un tributo, o forse sarebbe meglio dire un vero e proprio atto d’amore, nei confronti di uno dei punti più alti della produzione argentiana. Suspiria – La fiaba d’Argento è un libro che indaga il film che si prefigge lo scopo di omaggiare ma non tanto dal punto di vista tecnico, poiché il fine non è quello di chiudere la porta in faccia ai non strettamente cinefili ma casomai di trasmettere a tutti i potenziali lettori l’amore per una pellicola che ha fatto la Storia. E Parente lo fa indagando tutta una serie di aspetti, dalla colonna sonora alle foto dei fans alla rassegna stampa passando per il ruolo che la musica ha nel film, tutt’altro che trascurabile proprio come lo spazio a esso dedicato nel volume, comprensivo di un’intervista a Claudio Simonetti. Le interviste sono un altro dei punti di forza di un volume che, in un numero di pagine piuttosto contenuto, ne contiene tre di grande valore: quella già accennata al frontman dei Goblin, una a Barbara Magnolfi che in Suspiria interpreta Olga e un’altra, doverosa, al Maestro in persona. Al di là del loro valore intrinseco, le tre interviste sono componenti di peso in un’opera corale, in cui l’autore principale ospita diverse voci (una su tutte quella di Antonio Tentori che apre il volume) che vanno a costruire un’analisi composita che restituisce al lettore un molteplicità di prospettive che danno l’idea di quanto si può dire su un solo film quando si parla di un lavoro del livello di Suspiria di Dario Argento.

Suspiria – La fiaba d’argento vorrebbe certamente trasmettere a tutti l’amore per il capolavoro argentiano, ma lo si apprezza molto di più dopo averlo visto, il film, dopo quella parte di studio che ti dà la consapevolezza di cos’hai di fronte, di cos’hai appena visto o stai per vedere. Nico Parente e gli altri autori del volume lavorano in profondità illuminando i coni d’ombra di un’opera troppo grande per essere compresa completamente al primo sguardo.