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Santi Numi

Autore:
Jacopo Masini
Editore:
Exorma

Il nostro giudizio

Scritto da Jacopo Masini, Santi Numi raccoglie una lunga serie vite di santi, beati e martiri non proprio canonici. Non si tratta infatti di agiografie classiche ma di racconti stravaganti, aneddoti più o meno verosimili sulle vite di personaggi folkloristici ambientate nelle campagne tra la bassa mantovana e l’Emilia, dal matto patocco convinto (a ragione o a torto) di curare ogni male con lo zabaione, a gravidanze miracolose e fuori tempo attribuite alla visita di un angelo. Le vicende sono ambientate fra gli anni ’70 e gli anni ’80 in paese, e riproducono quell’infosfera semi attendibile fatta di storie, voci di corridoio, pettegolezzi che passano di bocca in bocca, di borgo in borgo e di generazione in generazione andando a costruire una rete di folklore campagnolo che purtroppo negli anni va un po’ a perdersi venendo raramente raccolta per iscritto e in maniera sistematica.

Santi Numi è un oggetto narrativo inconsueto che, in quanto tale, si presta a un uso inconsueto. La massima resa per il libro di Masini non si ottiene con una lettura lineare, dall’inizio alla fine, ma portandoselo dietro in tasca o in borsa come un breviario da cui piluccare una storia qui e una storia là nei momenti oziosi, passeggiando o fermandosi un attimo su una panchina all’ombra, in assenza di un chiostro fresco dove sostare. La compiutezza non solo narrativa ma anche in termini di tono e di atmosfera è la cifra trasversale dei racconti, di base piuttosto diversi l’uno dall’altro, insieme a un’ironia discreta ma costante che dà al libro una solida unità di fondo pur invogliando a leggere le vite di questi improbabili santi di periferia una per volta con le giuste pause fra un beato e un martire. L’esperienza di lettura è dunque sui generis e invita il lettore a recuperare la lentezza e la riflessione, a non correre e a lasciar sedimentare ogni singolo aneddoto, con le sue particolarità e soprattutto con le numerose sfaccettature del pragmatismo e del cinismo di fondo di un mondo che ha conosciuto la fame e la necessità e che ora affronta la vita con la stessa forma mentis un po’ quadrata e un po’ meschina.

La leggerezza e l’ironia di Santi Numi sono in qualche modo disarmanti, forse perché creano un distacco anche dalle vicende più spaventose e struggenti, viste dagli occhi di chi è abituato, sempre e comunque, a prenderla con filosofia, scrollare le spalle e andare avanti. Per strano e a volte spietato che sia il mondo, anche se talvolta le leggi della fisica sembrano piegarsi a una spiritualità semplice e contadina, nelle campagne raccontate da Masini, che per certi versi ricordano quelle di Eraldo Baldini pur restando marcatamente diverse dai luoghi del gotico rurale, c’è sempre del lavoro da fare e la vita, pigramente e con più di una punta di cinismo, in qualche modo deve andare avanti e tempo per pontificare ce n’è poco. I beati di Santi Numi sono gli spiriti di una campagna che è al tempo stesso luogo fisico e stato mentale. Una lettura divertente, che lascia un retrogusto amaro solo in chi desidera trovarcelo.