Featured Image

Operazione Nivalnov

Autore:
Christian Cantelli Podestà
Editore:
Porto Seguro Editore

Il nostro giudizio

Operazione Nivalnov di Christian Cantelli Podestà è un avvincente romanzo di spionaggio in cui si racconta della pericolosa missione intrapresa da quattro personaggi molto diversi tra loro ma uniti dallo stesso obiettivo: recuperare un cimelio di famiglia dal palazzo dell’oligarca russo Mikhail Ivanovic. Nessuno di loro è davvero un criminale ma tutti nascondono dei segreti e celano i loro reali scopi; in questo romanzo, infatti, i personaggi indossano delle maschere e la rivelazione delle loro vere intenzioni è ogni volta spiazzante. Natasha, detta Nat, è una giovane blogger ucraina e attivista politica; in apertura del romanzo la vediamo giungere in Italia, a La Spezia – «Aveva preso un aereo da Kiev ed era volata fin lì quasi alla cieca, senza sapere se la faccenda fosse seria ma, se tutto quello era vero, sarebbe stato troppo importante, un’occasione da non lasciarsi sfuggire; inoltre, per il suo blog e il canale YouTube, quel contenuto era dinamite e avrebbe acceso l’interesse delle sue centinaia di migliaia di followers, quindi valeva decisamente la pena di approfondire». In cosa si sta invischiando l’intrepida giornalista? L’incontro con l’enologo Ermete, detto Erre, con il mobiliere Mario, detto Marione, e con l’ex militare Chiara, detta Kia, dissipa presto i dubbi del lettore: i quattro protagonisti, capeggiati da Erre, faranno irruzione nella dimora del celeberrimo despota per rubare un orologio unico, in dotazione agli uomini gamma del gruppo incursori della decima flottiglia MAS durante la seconda guerra mondiale. Il motivo è personale: il nonno di Erre era stato il proprietario di quel prezioso segnatempo ma quando era stato catturato dalle SS e confinato nel campo di concentramento di Mauthausen gli erano stati confiscati tutti i suoi averi, e in seguito l’orologio era finito nelle mani del potente politico russo, quando aveva prestato servizio in Germania come agente del KGB. Mentre per Erre si tratta di una questione familiare, per Nat è la possibilità di colpire l’uomo da lei più odiato, che l’ha costretta anche a lasciare la Crimea in quanto dissidente; anche Marione e Kia hanno le loro motivazioni che condividono col gruppo, o per lo meno sono quelle manifeste: tutti e quattro, infatti, perseguono scopi ben diversi. Christian Cantelli Podestà presenta un romanzo in cui è difficile distinguere la verità dalle menzogne, e in cui vi sono continui colpi di scena; quando si giunge al finale, volontariamente lasciato aperto, si spera di leggere ancora delle avventure dei quattro protagonisti, tanto controversi quanto straordinariamente affascinanti.