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Nelle notti riflesse delle anime incendiate

Autore:
Antonio tentori Montalto
Editore:
Fuorilinea

Il nostro giudizio

Che la poesia sia legata a doppio filo al panorama del brivido è la storia a dimostrarlo. Tanti i poeti maledetti al servizio dell’oscurità poi divenuti riferimenti cinematografici, e le loro righe adattamenti per il grande e piccolo schermo. Ma non necessariamente le sperdute lande americane o le cimiteriali atmosfere debbono far da cornice all’autore per far sì che dei fogli di carta accolgano le sue cupe emozioni, i pensieri torbidi e il riflesso del suo animo inquieto. Antonio Tentori non ha bisogno di presentazioni. Lo conosciamo tutti come sceneggiatore e saggista, autore di cult quali Demonia, Un gatto nel cervello o Frankenstein 2000, e saggista di vecchia data. Ma ora Tentori torna sugli scaffali, e per la seconda volta, riversando le sue notti riflesse delle anime incendiate nella forma di scrittura più elevata: la poesia.

Per la prima volta lo sceneggiatore romano mostra ai suoi lettori chi veramente dimora in lui: un animo inquieto e tormentato, che non trova pace e non riesce a definire ciò che nella sua mente prende forma, non a caso non intitolando nessuna delle sue composizioni e non ricorrendo ad alcuna forma di punteggiatura, segno di un disordine interiore che urla ascolto, sperando di trovar conforto nel lettore. In realtà, Tentori scrive versi da quando ha compiuto 18 anni e Nelle notti riflesse delle anime incendiate non è neppure la sua prima pubblicazione di poesie, ma è certamente quella che meglio descrive l’uomo che si cela dietro la sua imponente firma. Assolutamente da non perdere.