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ll libro della creazione

Autore:
Sarah Blau
Editore:
Carbonio Editore

Il nostro giudizio

Della scrittura di Sarah Blau, per prima arriva la lingua. Un lessico profondamente radicato nei sensi, soprattutto nel tatto, un ambiente linguistico stretto ma pastoso, fatto di spazi piccoli, angusti, in cui i loop della mente della protagonista si rispecchiano in una dialettica interiore – esteriore che rappresenta efficacemente la caratterizzazione dei personaggi. Lo stato mentale della protagonista, il suo disagio e i suoi desideri sembrano riflettersi nello spazio fisico e sociale che ha intorno, nella sua famiglia tradizionalista ed estremamente pesante.

E i suoi desideri sono uno dei motori forti di questo Il libro della creazione, un romanzo che prende le mosse dal mito ebraico del golem per raccontare una storia che scava nell’intimità di una donna che si sente incompleta e irrealizzata, di quanto è disposta a fare per uscire da questa situazione e delle conseguenze che il suo non guardare in faccia a nessuno scatena. Il golem qui non è un protettore ma è altro. Una presenza calda, morbida, alle volte fragile e sensibile a modo suo, fatto di terra argillosa che lascia in giro le sue tracce. Una creatura che ama, che desidera ma che sa mettersi sulla difensiva e colpire, anzi, come dice Telma, la protagonista, spezzare le ossa.

Il libro della creazione è un romanzo fantastico sui generis, che trova una via tutta sua per raccontare la sua storia. Chi scrive ci riconosce in un certo modo le influenze di Roth, stesso esprimersi attraverso la concretezza dei sensi de Il teatro di Sabbath, ma senza quell’aperta sfrontatezza e quell’erotismo così frontale. Famelico sì, perché l’erotismo come fame, anche nel senso privativo del termine, gioca un ruolo fondamentale nel libro di Sarah Blau, così come lo giocano la famiglia e le radici, che vanno a intrecciare un universo narrativo in cui la dimensione sociale e culturale fanno a pezzi, anche letteralmente, i limiti del corpo e lo invadono. Il libro della creazione è una lettura densa, non è scorrevole perché non lo vuole essere, lavora su un effetto melassa che chiede al lettore di andare avanti piano per capire pienamente il mood della narrazione.