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Horror Fever – il cinema eccessivo di Eli Roth

Autore:
Federico Tadolini
Editore:
Shatter Edizioni

Il nostro giudizio

Un volume dedicato totalmente al cinema di Eli Roth, almeno in Italia, mancava. Si sono sprecati in questi anni certamente speciali, dossier e anche alcune pubblicazioni che riguardano il regista di Cabin Fever e Hostel, ma un libro vero e proprio non c’era. A colmare il divario tra l’editoria di casa nostra e l’horror secondo Roth se n’è occupata Shatter Edizioni, che ha dato alle stampe Horror Fever – il cinema eccessivo di Eli Roth. Originario del Massachussets, da famiglia ebraica, Roth si è ritagliato in pochi anni un vero e proprio posto di rilievo tra le nuove leve del terrore mondiale, al fianco di James Wan e pochi altri che siedono attorno al tavolo presieduto da Quentin Tarantino, che ha prodotto quello che ad oggi è ancora il suo film più celebre: Hostel. Dopo l’esordio, purtroppo alla sua uscita poco considerato e rivalutato solo a distanza di qualche anno, Cabin Fever, il regista ha poi raggiunto la popolarità proprio grazie al sodalizio con Tarantino e alle sue abilità sul set, che non ha mai perso occasione per riconoscere essere fortemente debitore al cinema di casa nostra.

Ma a ripercorrerne tutte le tappe, comprese anche le sue escursioni in veste attoriale, e ovviamente le copiose produzioni che lo vedono protagonista, è stato per la casa editrice Federico Tadolini, già autore per il marchio vicentino del volume dedicato al cinema secondo Nicolas Winding Refn Demon Driver. Quello di Tadolini è un lavoro che non manca di evidenziare alti e bassi nella carriera, seppur breve ma prolifica, di Roth, con taglio obiettivo e senza mai lasciarsi trasportare dal puro sentimento e dallo spirito “fanzinaro” che, in ogni estimatore di Roth & family che si rispetti, non può mancare. Il libro ripercorre quindi l’intera carriera, suddivisa per i diversi ruoli ricoperti, del regista, attore e sceneggiatore. Un’immersione nel sanguinario e in quello che viene giustamente definito “eccessivo” cinema di Eli Roth, showman come pochi. Un volume che guarda, oltre che al passato, in particolar modo al futuro del talentuoso artista, che ha certamente una lunga e prolifica carriera ancora davanti a sé. A firmare la prefazione è Fabio Zanello, curatore per Shatter Edizioni del volume Frontiers– il cinema horror franco-belga degli anni Zero.