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Green bug, memorie di uno spacciatore

Autore:
Alejandro Carlo jr
Editore:
Il Seme Bianco

Il nostro giudizio

Nel romanzo Green bug, memorie di uno spacciatore di Alejandro Carlo jr. Corbo si racconta la storia di Tommaso, un uomo che intraprende un percorso difficile e controverso e che nell’opera si confessa e mente anche a sé stesso per giustificare le sue azioni, sperando nella comprensione del lettore – «Avete mai provato a ingannare qualcuno? Sicuramente sì, dopo tutto chi non l’ha fatto almeno una volta. In realtà l’affermazione corretta è: tradire qualcuno. So già cosa starete pensando, sarà la classica storia d’amore tradito e di perdono contro ogni aspettativa, della solita smielata e controversa favola d’amore con il lieto fine, e magari farcita di una corsa disperata sotto la pioggia per raggiungere l’amata di turno. Io parlo di tradimento sotto ogni punto di vista. Mi presento, sono Tommaso e sono uno stronzo, e sono felice. È il primo passo della consapevolezza di sé. È la strada per la felicità sapere chi sei». Tommaso, in realtà, non è affatto felice: non lo era prima di prendere la sua scelta di rottura e non lo sarà neanche in seguito, quando affronterà le conseguenze delle sue azioni; tutto ha inizio durante la pandemia di coronavirus, quando il pub che aveva aperto con dei suoi amici non sopravvive alla chiusura forzata. Riprendersi è quasi impossibile, soprattutto avendo un’ex moglie arrabbiata e una figlia da mantenere, della quale sta per perdere la custodia; per questo motivo Tommaso decide di diventare uno spacciatore di droga. Insieme a tre amici, tra i quali vi è un chimico, sceglie anche di prodursi da solo la sostanza che poi venderanno: affittano quindi un casolare isolato in una fattoria dove nessuno fa domande, mettono in piedi un laboratorio professionale e Lev, il chimico che somiglia tanto all’Heisenberg della serie televisiva Breaking Bad, comincia a cucinare MDMA. La sostanza viene chiamata Green bug, e ottiene subito un grande successo: «Ben presto gli affari andarono a gonfie vele, ci sentivamo invincibili, avevamo iniziato da poco e guadagnavano già tanto. Ci sentivamo i padroni della città, dei grandi imprenditori. La sicurezza e la consapevolezza nei nostri mezzi crescevano sempre più. Ci sentivamo indomabili, importanti, considerati e famosi, almeno in quel business. Tutto sembrava andare per il meglio, ma alla fine i problemi arrivarono inesorabili e giunsero anche belli grossi». Alejandro Carlo jr. Corbo ci racconta di questi grandi problemi, delle conseguenze del tradimento di Tommaso e del suo triste destino: la strada che ha scelto, infatti, non può che condurre alla rovina.