Intervista al fumettista Luca Russo

Parla l'autore di Nottetempo
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Abbiamo incontrato Luca Russo, autore delle graphic novel Guardami più forte, (in)certe stanze (Nomination al Premio Boscarato 2007) e Nottetempo, edite da Tunuè

Ti andrebbe di presentarti ai lettori di Nocturno? Chi è Luca Russo e qual è il suo percorso artistico?

Sono un fumettista e illustratore romano. Fin da ragazzo, subito dopo il liceo artistico, ho frequentato fumettisti, illustratori, architetti, disegnatori di cartoni animati, in particolare ricordo gli studi di Dino Leonetti e Fabrizio Faina. Queste varietà di approccio mi hanno permesso di costruire le mie basi tecniche in maniera solida e di confrontarmi con diversi linguaggi artistici. Per la Tunué ho pubblicato (in)certe stanze e Guardami più forte, scritti da Cristiano Silvi, e adesso Nottetempo, che è il mio esordio come autore completo (storia e disegni).

Qual è, in termini tematici, stilistici o altro, il filo rosso che unisce le tue opere?

Il mio è un fumetto pittorico e, di conseguenza, cerco sempre la tecnica che possa rendere al meglio la storia. Sia che le storie siano scritte da me sia che siano scritte da altri, dal punto di vista narrativo sono attratto dai personaggi con una forte caratterizzazione psicologica.

In Nottetempo sperimenti in maniera efficace con il colore. Ci vuoi parlare di questo lavoro?

Per realizzare Nottetempo ci sono voluti tre anni, in cui ho messo a punto la tecnica della pittura digitale, partendo dalla mia conoscenza di quella ad olio. Ho ritenuto che la pittura digitale, con la sua pressoché infinita gamma cromatica, mi permettesse di esprimere visivamente i sentimenti dei personaggi e le atmosfere.

Dal punto di vista della narrazione, quale storia volevi raccontare con Nottetempo? Cosa volevi esprimere?

Nottetempo è la storia di un artista di successo, il cui equilibrio, legato alle sue due donne (la moglie e l’Arte), viene a spezzarsi, dando inizio a una disperata ricerca, nello spazio di una notte, dell’ispirazione che lui teme di aver perso per sempre. Volevo esprimere quella particolare sensazione che deriva dal dover fare prima o poi i conti con sé stessi, con quelle domande alle quali cerchiamo inutilmente di sfuggire.

Cosa ne pensi della scena contemporanea del fumetto nazionale e mondiale? Come vedi il futuro della letteratura disegnata?

Credo che sia finalmente chiaro che il fumetto può avere diverse gamme espressive, al pari della letteratura, e ne è la prova il successo, anche presso il grande pubblico, dei graphic novel.  Sono molto contento che anche in Italia ormai ci sia la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di fumetti e che anche la veste editoriale sia sempre più curata… basti vedere il reparto fumetti di note librerie (Feltrinelli, Mondadori etc.) che è sempre più ampio. Spero che gli editori incoraggino sempre cose nuove e creative.