Intervista a Sameh Zoabi

Il regista parla di Tel Aviv on Fire
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Incontro con Sameh Zoabi, in occasione della 75ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica. Il regista ci ha parlato di Tel  Aviv on Fire, vincitore del PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR ATTORE, Kais Nashif.

Quando ha iniziato a lavorare a questo progetto?

L’idea iniziale l’ho avuta nel 2010, otto anni fa. All’epoca stavo lavorando al mio primo film e la tematica era molto interessante. Ho pensato che creare un film nuovo su questa tematica, le soap opera , potesse essere un’idea interessante.

Che messaggio vuole lasciare con questo film ad uno spettatore?

Ce ne sono molti all’interno della pellicola, non credo ce ne sia uno in particolare che voglio lasciare. Ci sono molto livelli, c’è quello dello show televisivo, la parte dell’individuo e dell’individuale…

Come mai la scelta di questo titolo : Tel Aviv on Fire? Dà l’idea di qualcosa di tragico, di disastroso

Mi piaceva perché dava l’idea del contrasto. Sembrava un titolo potente. Gli show televisivi hanno titoli forti molto spesso. È una commedia per parlare di una tematica molto seria, creare i contrasti è molto divertente per me.

Come ha sceltogli attori?

Ero partito dallo script senza avere nessuno in mente in particolare. Molti attori li ho conosciuti direttamente facendo il casting. Ho lavorato parecchio su questo casting.

Quando lavora su un film che parte la diverte di più? Occuparsi dello script, dirigere , girare le scene…

Mi piace montare, e dirigere. Però ciò che preferisco è scrivere. Anche se comunque tutto il processo è divertente. Un giorno sei gasato, quello dopo depresso, è tutto un turbinio di emozioni, un su e giù. Vedere le reazioni del pubblico dopo la proiezione del film mi interessa molto. Vedere ciò che hanno provato vedendo il film.

Progetti futuri?

Una nuova commedia, però ambientata a Gaza. Mi piacciono le commedie “forti” e ambientarle in luoghi particolari .Voglio tenere uno stile simile a questo film.