Il cinema secondo Bret Easton Ellis

Il sesso, la droga, il sangue. Pubblichiamo l'introduzione del dossier su Nocturno n.253
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Pubblichiamo l’introduzione del dossier Il cinema secondo Bret Easton Ellis, ospitato su Nocturno n.253 di marzo 2024. Un viaggio inedito, mai osato prima, in tutto il cinema che deriva dallo scrittore di American Psycho. Il numero integrale della rivista si può acquistare qui.

Questo dossier nasce dalla lettura dell’ultimo romanzo di Bret Easton Ellis, Le schegge, uscito in Italia nell’ottobre del 2023. Ma il termine lettura qui è riduttivo: si tratta più di una caduta, uno scivolamento, una discesa nel pozzo. Sfogliando le 752 pagine del libro, o meglio cadendoci dentro, si finisce per perdersi nel gorgo, anzi si inizia: fin dal principio quando il protagonista e narratore, lo stesso Bret Easton Ellis, premette che racconterà i fatti avvenuti nel 1981 al college, una storia che finora non è mai riuscito a scrivere. Al primo tentativo di stesura perde i sensi e sviene. Si risveglia in ospedale, poi ci riprova e riesce finalmente a creare il romanzo. Dopo tredici anni di assenza dalla narrativa. Basta questo per suggerire gli abissi che Ellis spalanca, mettendosi in gioco in prima persona: il giovane Bret è uno studente all’ultimo anno della prestigiosa Buckley di Los Angeles, che passa le giornate con una coppia di fidanzati, i più belli della scuola, e la sua stessa ragazza, in attesa che finisca l’anno e la recita sociale a cui è costretto.

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Bret è segretamente omosessuale e intrattiene rapporti pirotecnici con i compagni di scuola più portati, senza mai intaccare l’uniforme inamidata dei ricchi. L’innesco è la comparsa di un nuovo studente, Robert Mallory, un giovane di devastante bellezza che si dice abbia appena trascorso un anno in manicomio… L’altra ombra sui ragazzi è quella di un terrificante serial killer: il Pescatore, che colpisce proprio a L.A. e uccide le sue vittime con le nefandezze più impensabili. Le ombre si intrecciano: se Robert fosse proprio il Pescatore? Il divino studente nasconde la bellezza del diavolo? Bret vive, osserva, interviene. Le schegge è un turbine di sesso, droga e sangue: una marea che sale lentamente e ti prende nella morsa di uno spietato page-turner, fino al finale clamoroso e irraccontabile. Non riesci a smettere. Pagine macchiate di sperma si alternano a pagine sporche di sangue, per dare vita a una danza macabra sull’orlo del precipizio, sul tessuto molle della realtà dove è arduo stabilire cos’è vero e cosa allucinazione. È il romanzo definitivo di Ellis che fonda un nuovo genere, il coming of age horror. Diventerà una serie HBO, The Shards, scritta dall’autore e diretta da Luca Guadagnino, che è già la visione più attesa dei prossimi anni.

Perdonate la lunga premessa: da qui, dicevamo, nasce lo spirito del dossier. Noi di Nocturno, naturalmente, lo applichiamo al cinema. Perché Ellis ha sempre avuto un rapporto intimo con lo schermo, a volte controverso e altre più felice: prima di tutto è un profondo cinefilo, con alcuni titoli di riferimento, ovviamente oscuri e crepuscolari, come racconta nel saggio autobiografico Bianco. La descrizione della prima di Shining (24 maggio 1980) ne Le schegge è una perla: “Mi sembrava di essere stato fregato ma anche di aver bisogno di esserne entusiasta perché avevo atteso così a lungo di vederlo”. Dallo shock e l’estasi della lettura, dunque, abbiamo deciso di procedere all’indietro per indagare la relazione pericolosa tra Ellis e il cinema: dai romanzi sono stati tratti film, ma lui stesso ne ha sceneggiati alcuni e ha esordito alla regia dirigendo la webserie The Deleted.

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Il viaggio inizia da Al di là di tutti i limiti di Marek Kanievska, adattamento di Meno di zero, primo romanzo di Ellis composto a vent’anni, il manifesto della sua poetica; prosegue con American Psycho di Mary Harron, tratto dal capolavoro fondativo, storia d’orrore degli anni Ottanta e genesi dello yuppie psicopatico Patrick Bateman, un mito e un feticcio, tant’è che ancora oggi gli adolescenti americani per Halloween indossano l’impermeabile trasparente insanguinato. E poi tocchiamo il magnifico Le regole dell’attrazione di Roger Avary, The Informers tratto dalla raccolta di racconti Acqua dal sole, quindi l’incontro artistico tra Ellis e Paul Schrader in The Canyons, gli script da lui curati e così via. Bret è sempre stato molto controverso, accusato, a seconda dello spirito del tempo e dei soloni di turno, di essere misogino, destrorso, perfino “un gay che odia i gay”… Se è uno scherzo fa anche ridere, per il resto si potrebbe capire una volta per tutte che un autore genera storie, più belle e terribili possibile, senza per forza rispondere ai desideri della sua epoca ma solo alla capacità di fare letteratura (“La mia unica ossessione è me stesso”).

Anche per questo, contro il pregiudizio facile, abbiamo affidato alcune schede centrali alle nostre collaboratrici, proprio per posare uno sguardo femminile sull’universo Ellis, credo con risultati notevoli. Infine la musica: da sempre costitutiva nelle storie, si riversa nei film come una ballata che attraversa gli anni Ottanta e ne mostra il lato oscuro. La colonna sonora del dossier è Nowhere Girl dei B-Movie, da ascoltare guidando strafatti per le colline di Los Angeles: “Nowhere girl you’re living in a dream”… Con un battito di ciglia il sogno diventa incubo.

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