Solo in quella galassia lontana lontana chiamata anni ‘80, si poteva pesare che un film prodotto da George Lucas, con protagonista un papero dei fumetti Marvel, interpretato da un attore (pare fossero sei) dentro un costume posticcio, avrebbe potuto avere successo. Era il 1986 e tutto ci sembrava possibile, anche un papero di plastica parlante, ma quando Howard e il destino del mondo uscì al cinema face un sonoro e clamoroso flop, di pubblico e anche di critica.

Pazzi, sciocchi critici che infatti negli anni lo hanno rivalutato, lodandone il coraggio, l’ironia e il politically scorrect. Howard fuma il sigaro, beve, guarda i giornaletti porno, va a letto con le ragazze e riesce anche a salvare il mondo. Geniale! Divertente! Camp! Non a caso a ogni passaggio televisivo i social si riempiono di post per avvisare gli amici di non perdersi lo spettacolo. Non a caso Howard si è meritato una nuova apparizione sul grande schermo nella scena dopo i titoli di coda di I guardiani della galassia.
E sull’onda del revival e della riappacificazione con i propri errori, sembra che Howard The Duck, ideato per la Marvel nel 1973 da Steve Gerber e Val Mayerick, avrà finalmente una vera e propria occasione di riscatto al cinema.
Al Tribeca, durante un panel aperto al pubblico, George Lucas avrebbe fatto mea culpa («non si poteva pensare che un attore dentro un costume potesse risultare credibile») ma ha anche annunciato la volontà di casa Disney/Marvel nel regalare una nuova avventura in solitaria per il bel papero, questa volta grazie alla computer grafica («la tecnologia ora lo permette»).

Per fortuna/purtroppo i tempi sono cambiati. Il prossimo Howard sarà certamente più realistico, integrato nell’ambiente, credibile e probabilmente anche divertente, ma dubitiamo che potrà bere, fumare e guardare i giornaletti. Che alla fin fine… non è più realistico un papero antropomorfo seppure di plastica che un mondo senza vizi e viziosi?