I diavoli (The devils, 1971) è l’opera più estrema del geniale Ken Russell, regista britannico noto per il suo stile eccessivo, allucinante e visionario. È il suo “film maledetto”, probabilmente il suo capolavoro per eccellenza – anche se ci sono parecchi masterpiece nella vasta filmografia di Russell – e sicuramente quello che ha avuto maggiori problemi con la censura. Uscita nelle sale italiane il 7 gennaio 1972, la pellicola fu sequestrata in tutta Italia per iniziativa di alcune Procure, in seguito dissequestrata – ma fortemente mutilata – dopo una sentenza della Cassazione. L’Osservatorio Romano attaccò pesantemente il film definendolo “un lungo e convulso spettacolo di sadismo, di sesso, di violenza”; I diavoli subì pesanti critiche anche alla Mostra di Venezia, dove – presentato nel 1971 – fu accusato di volgarità e blasfemia. Tratto dal romanzo I diavoli di Loudun di Aldous Huxley, a sua volta ispirato a una storia vera, è un film crudo, scomodo, eccessivo, violento, grandguignolesco in certi momenti, persino difficile da vedere per chi è dotato di una sensibilità religiosa. Ambientato in Francia nel XVII secolo, ai tempi delle guerre di religione fra cattolici e ugonotti, si svolge quasi interamente nella cittadina di Loudun – ricostruita con l’inconfondibile sfarzo visionario di Ken Russell. Padre Urbano Grandier (Oliver Reed) vive nel lusso più sfrenato, seducendo varie donne, ed è malvisto dal cardinal Richelieu per il suo potere politico all’interno della città-stato difesa da mura.

Quando Suor Jeanne degli Angeli (Vanessa Redgrave) afferma di essere posseduta dal demonio sotto forma di Padre Grandier, le autorità colgono l’occasione per mettere in moto il tribunale dell’Inquisizione e mandare sul rogo lo scomodo personaggio. I rapporti fra politica e religione e le istituzioni ecclesiastiche sono messi sotto accusa dallo sguardo di Russell, che crea tableaux vivants di torture, orge, pestilenze ed esorcismi in scene collettive grandiose e disturbanti: l’Orrore si manifesta nella sua massima potenza, cioè la Storia. Ancora oggi il film non è mai stato distribuito in versione integrale su nessun supporto homevideo, quindi le versioni circolanti sono – chi più chi meno – censurate. L’edizione ufficiale finora più completa è stata realizzata alcuni anni fa in Gran Bretagna dalla BFI (British Film Institute), ma è comunque lontana dal director’s cut. In Italia, finora, abbiamo dovuto accontentarci dell’edizione da edicola distribuita tempo fa con la rivista Ciak per la collana Cult Movies, dedicata alla riscoperta di film poco conosciuti al grande pubblico. Un’iniziativa lodevole, ma soppiantata ora dall’ottimo dvd della Sinister Film, che riproduce I diavoli nella versione più lunga a tutt’oggi visibile in homevideo, a quanto è dato sapere.

Il master utilizzato è presumibilmente lo stesso della BFI, della durata di 106 minuti (PAL), e possiamo finalmente goderci con l’audio italiano questo capolavoro eccessivo ma imprescindibile. Vediamo dunque tre minuti in più rispetto alla versione uscita con Ciak: nel dvd Sinister troviamo, per esempio, alcune fra le scene più estreme all’interno dell’orgia – come la suora che impugna la candela a mo’ di fallo e la suora che cammina contorta come Regan ne L’esorcista. L’edizione Sinister costituisce un ottimo upgrade anche per quanto riguarda il master video (sull’audio invece non ci sono variazioni sostanziali): presentato nel corretto formato 16:9 in 2.35:1, è pulito e ben definito nei dettagli (almeno per quanto il supporto dvd possa consentire), mentre il master dell’edizione Ciak, pur presentando anch’esso il formato corretto, ha l’immagine più piccola ed è quindi da zoomare, perdendo un po’ in definizione video. Troviamo due piste audio, entrambe in Dolby Digital 2.0, italiano e inglese, tutte e due nitide, con due opzioni di sottotitoli: su tutto il film, per chi vuole guardarlo in versione originale, o limitati ad alcune scene dove il doppiaggio italiano è assente. Scarseggiano purtroppo gli extra: troviamo due trailer originali, per un totale di circa 5 minuti, e una galleria fotografica con 45 foto, tra foto di scena, fotobuste e locandine.