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Alla ricerca del piacere

BLU RAY combo CD (disponibile anche in dvd)

Il nostro giudizio:

Sono davvero lontani i tempi in cui per poter vedere un film come Alla ricerca del piacere (aka Amuck!, 1972) bisognava accontentarsi di masteracci tagliati, sformati, dalla colorimetria totalmente approssimativa e falsata. Tempi andati, sì, nei confronti dei quali è legittimo perfino provare l’agrodolce sentimento della nostalgia, anche perché scoprire e trovare certi film nell’era delle vhs significava davvero esaltarsi e gioire, malgrado, sovente, ciò che si riusciva a vedere dopo forsennate ricerche, potesse, al massimo, rendere plausibile qualche ipotesi su cosa era o non era un film, ma certamente non ci permetteva di gustarne la vera resa estetica, la vera fotografia, la giusta composizione di ogni inquadratura. Eppure che magia quando dopo mesi, o dopo anni, ti ritrovavi tra le mani un nastro di terza generazione con l’agognato titolo e finalmente potevi vederlo con i tuoi occhi! Romanticismi a parte, è pur vero che adesso per i cinefili è tutto molto, troppo, più facile (con ciò che ne consegue, in bene ma anche in male), e non sono certo qui a scrivere che sarebbe bello tornare indietro, anzi, tutto il contrario. Non dico 20 anni fa, ma perfino 10 anni fa potevate mai immaginare di poter scegliere quale edizione HD prendere del formidabile film di Silvio Amadio sopracitato? Se qualcuno me lo avesse predetto, con ogni probabilità mi sarei messo a sogghignare. E invece, anno 2017, eccoci qui con ben tre opzioni di scelte possibili, e per di più tre opzioni tutte valide: il blu ray inglese della 88 Films; il blu ray francese di Le Chat Qui Fume; il blu ray tedesco di Camera Obscura. Quale prendere? Vogliamo fare il gioco della torre? Facciamolo…

Premettendo che queste edizioni presentano tutte lo stesso scan 2K di partenza, il disco che butterei giù dalla torre subito e senza troppa esitazione, è quello inglese. Intendiamoci, il BD uk non è assolutamente malvagio, mantiene ciò che un’edizione HD promette, ma i ragazzi della label anglosassone, probabilmente, hanno avuto troppa fretta di uscire in anticipo bruciando la concorrenza, e si sa, la fretta è cattiva consigliera. Così, mentre gli altri due editori hanno avuto modo e tempo di curare in maniera precisa e accuratissima il grading e l’encoding finale del master da pubblicare, 88F ha licenziato un prodotto valido ma senza farne esplodere pienamente tutte le potenzialità (come è possibile rilevare approfondendo in rete le comparazioni fatte nei forum internazionali). Restano dunque sul podio francesi e tedeschi, e qui la gara diventa difficile, anzi impossibile: il master – magnifico, eccellente sotto tutti i punti di vista, con una resa “cinema like” oserei dire da riferimento, granitica – è equivalente; inoltre, entrambe le edizioni propongono packaging di altissimo livello, extra coincidenti (a parte qualche featurette francese – trascurabile per noi italiani – mancante nel disco tedesco, e viceversa), e aggiungono, rispetto alla controparte inglese, anche il CD con il sublime score del film composto da Teo Usuelli.

L’unica differenza concreta che contraddistingue i due prodotti riguarda le note peculiarità dei singoli pack, e il fatto che Le Chat propone un unico combo comprensivo di BD, CD e DVD clone, mentre CO propone due combo: uno composto da BD e CD, un altro composto da DVD e CD. Personalmente ho scelto l’edizione Camera Obscura, anche e soprattutto per fedeltà ad una label che amo e che seguo fin dalla primissima uscita, ma prima o poi sono sicuro che il mio feticismo potrebbe convincermi a prendere anche l’edizione francese del Gatto che fuma, giusto per completismo. A voi la scelta, adesso, l’importante è portarsi a casa questo film nel migliore dei modi.

A volte, dopo visioni sballate, può capitare a tutti di liquidare un film con superficialità e giudizi tranchant. Un giallo morboso come questo diretto da Amadio, per esempio, se visto in condizioni non adeguate potrebbe facilmente annoiare, deludere. D’altronde la trama non brilla certo per originalità: in una Venezia affascinante ma poco rassicurante, Greta (Barbara Bouchet) cerca di scoprire che fine ha fatto la sua amica Sally (Patrizia Viotti), insediandosi come segretaria a casa di uno scrittore e della sua perversa compagna (Farley Granger e Rosalba Neri). Tutto abbastanza canonico, è vero, ma il regista punta il fuoco principalmente sul clima di morboso erotismo – esplicito o solo abilmente suggerito – che investe la storia, e dirige ogni sequenza con un attenzione e una raffinatezza che più volte può perfino lasciare a bocca aperta. Ovviamente i noti momenti lesbo soft con protagoniste assolute la Bouchet e la Neri non lasciano indifferenti, ma è proprio la gestione di tutta l’atmosfera in generale a grondare finezze formali, ottime intuizioni, e oggi che possiamo vedere il film nel suo corretto 2.35:1 anamorfico, con la preziosa e ispiratissima fotografia di Aldo Giordani restituita in tutto il suo splendore da questo nuovo esaltante master, ciò che prima poteva essere frainteso o percepito come grossolanità, palesa inequivocabilmente la sua potenza e la sua ipnotica bellezza.bSenza tralasciare, poi, il bellissimo montaggio di Antonio Siciliano che spesso e volentieri ci inchioda, letteralmente, davanti allo schermo, e sancisce definitivamente lo spessore non trascurabile del film.

Gioia dunque, per avere oggi grazie a Camera Obscura e agli altri editori, la possibilità di godere veramente del fascino autentico di questo film. Notevole, as usual, il comparto extra realizzato da Freak-O-Rama che comprende: In a House of Sin (un’intervista in italiano di 18 minuti a Barbara Bouchet); Death in Venice (intervista in italiano di 15 minuti a Rosalba Neri) e Amadio! (intervista a Stefano Amadio, figlio del regista, in italiano, di 21 minuti). Completano la bellissima edizione il trailer inglese del film, una galleria fotografica, il commento audio di Marcus Stiglegger, Pelle Felsch e Kai Naumann (in tedesco con sottotitoli inglesi opzionali), e infine Thus Spoke Amadio, un booklet di 12 pagine stampate a colori, con un saggio critico di Marcel Barion proposto in inglese e in tedesco.