Giallo Berico: intervista a Paolo Cochi

L'ultima notte di Pasolini: il libro-inchiesta
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Ospite della prima edizione di Giallo Berico, la due giorni veneta dedicata al giallo in tutte le sue forme ideata e promossa da Shatter Edizioni, Paolo Cochi, reporter, documentarista e scrittore, che in occasione della tappa a febbraio in provincia di Vicenza ha presentato il suo libro-inchiesta sul tristemente noto caso del “Mostro di Firenze”, sarà ospite anche della Summer Edition (18 giugno, Agugliaro) della manifestazione. Ma questa volta, in occasione del centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, Cochi presenterà il suo recente volume, edito da Runa, che indaga sul brutale omicidio del poeta e regista. Lo abbiamo avvicinato per saperne di più, in attesa della nuova edizione di Giallo Berico.

Sarai nuovamente ospite di Giallo Berico in occasione della Summer Edition, ma questa volta per presentare il tuo volume “L’ultima notte di Pasolini” (Runa). Un delitto, quello del poeta e regista, ancora avvolto da misteri e segreti. Su cosa si concentra in particolare il lavoro tuo e di Marazzita e Bruno?

È un testo completo basato sugli atti di indagine e processuali. Un racconto completo che ripercorre l’ultima notte del noto regista, con la pubblicazione di verbali, informative e atti.

C’è solo Pelosi dietro il brutale omicidio?

Ormai tutti sanno che Pierpaolo Pasolini fu ucciso da più persone, molto probabilmente in un agguato premeditato. Il Pelosi fu solo un’esca “utilizzata” e fu solo spettatore dell’omicidio. Nel libro vi sono le prove documentali di questo. Un altro elemento più che plausibile è che vi furono dei mandanti. La stampa di quegli anni fece di tutto per far passare quel delitto, come una semplice lite tra omosessuali finita male. La realtà oggi sappiamo essere totalmente un’altra.

Sei anche autore dell’omonimo documentario dedicato a Pasolini. Il volume è un ampliamento? 

Esattamente. Il documentario fu realizzato nel 2017 e contiene testimonianze importanti. Tuttavia, all’epoca non avevo la disponibilità completa degli atti e quindi il prodotto risulta meno completo rispetto al libro.

Diversi film, documentari e opere teatrali hanno voluto raccontare il delitto Pasolini. Tra questi, qualcuno ti ha colpito in particolare? Perché?

Assolutamente da non perdere è il film di Marco Tullio Giordana, girato negli anni ’90, che si intitola “Pasolini, un delitto italiano”. È il film più bello e completo realizzato. Una rappresentazione perfetta e molto fedele alla realtà.

Ospite, assieme a te, anche Edoardo Montolli, che farà luce sulla strage di Erba. Quale la tua opinione in merito all’efferato fatto di sangue?

Non ho letto gli atti, ma da quello che conosco, siamo quasi certamente di fronte a delle sentenze molto lacunosa e opinabili. Non mi sbilancio di più, in quanto non ho studiato bene questo caso.

Stai lavorando ad altri documentari o libri inchiesta?

Entro l’anno partirà la seconda serie di documentari di DOC crime. Altri casi avvolti nel mistero quindi, tra cui quello sul “mostro di Udine”.