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Troppo facile amarti in vacanza

Autore:
Giacomo Keison Bevilacqua
Editore:
Bao Publishing

Il nostro giudizio

Il genere-ombrello che raggruppa distopico, post apocalittico e tutta una serie di filoni e sottogeneri derivati sta vivendo un momento di popolarità estrema e per certi versi inaspettata. Se persino figure che ci si aspetterebbe trovare su tutt’altra galassia come Sabina Guzzanti, con il suo romanzo 2119 – La disfatta dei Sapiens si mettono a fare distopico, significa che in qualche modo il sotto genere, dire lo stesso della fantascienza tutta sarebbe d’altronde un’esagerazione, sta occupando uno spazio nell’immaginario mainstream impensabile fino a pochi anni fa. E questo, naturalmente, attira autori come Giacom Keison Bevilacqua, che dopo Il suono del mondo a memoria, torna a fare fumetto con un’opera molto diversa dalla precedente. Troppo facile amarti in vacanza è una graphic novel che prende le mosse da uno scenario post apocalittico per raccontare un viaggio attraverso un’Italia che vive giorno dopo giorno un lento ma inesorabile degrado, con una parte del paese sommersa dalle acque. L’allegoria morale del viaggio fisico attraverso il paese come esplorazione dei mali che ne segnano l’etica e il tessuto sociale. Dal razzismo al machismo, passando per l’arroganza, i personaggi che la protagonista racconta lungo le tappe del suo viaggio rappresentano i tasselli di un mosaico che traccia un ritratto impietoso, seppur non privo di eccessi di retorica, del nostro paese.

L’opera nell’insieme funziona, le storie di viaggio partono da una struttura di base solida e, anche solo seguendo il percorso dall’andata alla destinazione, con il racconto di ogni tappa, si riesce a portare a casa un’opera godibile. E fin qui niente da dire, il fumetto di Bevilacqua è scorrevole e si legge volentieri grazie a un ritmo che non conosce mai cali significativi. Ciò che non convince appieno è proprio che la metafora a volte è troppo scoperta, quasi didascalica, un po’ come la tensione etica che attraversa l’opera  che alle volte viene sottolineata anche se non ce n’è così bisogno. Il che non vuol dire che Troppo facile amarti in vacanza sia un brutto fumetto, ma forse un po’ più di fiducia nella capacità di giudizio dei lettori, che non hanno sempre e comunque bisogno di essere imboccati, non avrebbe guastato. In tal senso, Il suono del mondo a memoria era molto più sottile nel trasmettere il proprio messaggio. A ogni modo, il fumetto c’è e si lascia leggere, un’interpretazione sui generis sia a livello tematico sia a livello stilistico che riesce a portare vitalità a un filone narrativo che comincia a rivelarsi inflazionato.