C’è qualcosa di intrinsecamente lodevole in una collana a fumetti dedicata a bambini e ragazzi che non sia semplicemente lo sfruttamento di una fortunata licenza legata al successo televisivo o cinematografico del momento, ma che sia concepita per proporre un prodotto genuinamente fumettistico con standard qualitativi solidi. I Tipitondi, collana per bambini e ragazzi edita da Tunuè, compie un’operazione di questo tipo pubblicando produzioni nostrane di livello e il meglio della produzione internazionale di settore, per un catalogo interessante e non banale che propone di avvicinare i giovani lettori al buon fumetto andando oltre il semplice sfruttamento commerciale.

Sulla collina, scritto da Ilaria Ferramosca e disegnato da Mauro Gulma, è esattamente questo, un racconto d’avventura che, adattando il medium all’età di riferimento, nella fattispecie 10 anni, tratta il giovane lettore da pari, senza condiscendenza o eccessivo timore, narrando una ghost story dai toni malinconici che, per certi versi, ricorda Stand by me di Stephen King. Ferramosca in questo senso non si risparmia mettendo in scena personaggi caratterizzati e non banali, una trama strutturata e articolata su più piano temporali arrivando a trattare, con assoluto rispetto per l’intelligenza del giovane lettore, argomenti come la morte e lo scorrere del tempo.

Se la scrittura è più che funzionale, il volume di Sulla collina soffre, purtroppo, sul piano della realizzazione grafica. Il tratto di Gulma si colloca a metà fra gli stilemi delle illustrazioni che accompagnano i romanzi per ragazzi e una caratterizzazione grafica vagamente manga nella mimica facciale dei personaggi per un risultato finale debole e poco incisivo, che taglia le gambe a un volume che avrebbe potuto rendere molto di più se in questa direzione ci si fosse sbilanciati tanto quanto in sede di sceneggiatura. In ogni caso, un buon approccio al mondo dei fumetti per i lettori in erba.