Featured Image

Robert Johnson

Autore:
Jacopo Masini, Francesco Paciaroni
Editore:
Edizioni Inkiostro

Il nostro giudizio

C’era una trasmissione su Radio Deejay, Dee Giallo, condotta da Carlo Lucarelli, ora si può ascoltare on line in forma di podcast. Racconta storie inquietanti, tetre, disturbanti, a volte solamente singolari. A momenti musicali o di sonorizzazione si alterna la voce di Lucarelli, con quel suo incedere regolare quasi ipnotico, che porta avanti una narrazione immersiva, costruita su quel suo pazzesco senso del ritmo che ti tira dentro fino a che non ti accorgi di essere arrivato alla fine del podcast.

Robert Johnson, il fumetto scritto da Jacopo Masini e illustrato da Francesco Paciaroni, ricorda da vicino proprio una puntata di Dee Giallo (per inciso, ce n’è proprio una su Johnson stesso). Ha lo stesso fascino delle storie orali, delle testimonianze in cui è la parola, nuda e diretta, a raccontarti i fatti senza nessun effetto speciale. Eppure le tavole ci sono, sempre di fumetto si tratta, ma riescono in qualche modo a mettersi a servizio del testo, senza diventare invisibili ma facendo il loro lavoro con grande discrezione, il che in questo caso non è un difetto. Perché l’oralità è il grado zero del racconto, la sua base e per certi versi la sua forma più potente e immediata. Ed è proprio quest’immediatezza, tanto scorrevole da sembrarti quasi frettolosa, ma a guardarci bene è solo dono della sintesi, che la sinergia tra Masini e Paciaroni riesce a riprodurre.

Perché in sinergia a un testo sintetico e funzionale, che va da A a B senza perdersi in particolari fronzoli, lavora un tratto secco, minimale, non al punto da abbandonare il realismo per il cartoonesco ma comunque essenziale nel commentare una prosa che sembra di sentirla, raccontata al tavolo di un bar o nella carrozza di un treno. Chiaroscuri netti, senza grossi virtuosismi, senza trucchi d’atmosfera ad abbellire una storia che cammina tranquilla, e spedita, sulle sue gambe, spartana nella sua drammaticità e ruvida nella sua assenza di sentimentalismi la cui mancanza non si fa mai sentire nemmeno per una pagina. Una lettura schietta e asciutta.