Featured Image

Perpendicolare al sole

Autore:
Valentine Cuny-Le Callet
Editore:
Coconino

Il nostro giudizio

Valentine Cuny-LeCallet e Renaldo McGirth condividono una grande passione per l’illustrazione. Per il resto, le loro vite hanno preso due strade completamente diverse. Valentine si sta formando come illustratrice e dalla Francia finisce a formarsi negli Stati Uniti. Renaldo è nel braccio della morte per un crimine che sostiene fermamente di non aver commesso, in attesa della data della sua esecuzione. I due si conoscono attraverso un programma di corrispondenza epistolare con i detenuti e danno vita a un rapporto che apre una finestra su due mondi, trasformativo per Valentine e vitale per Renaldo, un’amicizia che è anche il racconto di un mondo, quello carcerario americano, rappresentato come un viaggio attraverso il tempo e gli stili grafici, estremamente numerosi, con cui Valentine lo tratteggia.

Perpendicolare al sole è un libro mondo, una testimonianza trasversale che racconta tanto il fattuale quanto l’emotivo, il vissuto e il percepito. Il mondo di Renaldo, coautore non citato in copertina per motivi legali, è raccontato su carta utilizzando una moltitudine di tecniche espressive coordinate con una perizia che conferisce al volume una grande unità che si trova soprattutto nella scelta dei colori, un bianco e nero solido e pesante con sporadiche aggiunte di rosso che amalgama la grande varietà di stili impiegata dall’autrice in un’atmosfera sempre e comunque riconoscibile che traccia una strada per il lettore accompagnandolo fino alla fine del libro senza mai un inciampo. La voglia di disegnare, la passione per l’illustrazione sono d’altronde un aspetto centrale delle vite dei due protagonisti, soprattutto per Renaldo che, chiuso in un cubo di cemento che a malapena gli lascia lo spazio necessario per esistere l’arte è uno dei pochi mezzi a sua disposizione per esistere e, quando la censura carceraria non si mette di traverso, comunicare.

Perpendicolare al sole vale la pena di essere letto anche solo per la scelta di non cavarsela a buon mercato, con una narrazione carica di retorica che entro una certa misura sarebbe pure stata tollerabile vista la delicatezza della tematica trattata, e invece Valentine Cuny-LeCallet e Renaldo McGirth scelgono di evitare compiacimenti e grida di dolore sopra le righe. La sofferenza c’è ma dominata dalla misura, perché il miglior modo di esprimere l’importanza dell’arte nella propria vita è realizzare un fumetto che sia prima di tutto un’opera d’arte, un’espressione alta e compiuta di narrativa disegnata che offra al lettore, comunque la pensi sull’argomento trattato, un’esperienza solida e profonda. Valentine e Renaldo vogliono dare prima di prendere mettendo davanti l’atto di restituire all’atto di chiedere e ottenendo come risultato un’opera antiretorica, lucida mai melodrammatica. Renaldo non vuole morire, o meglio accetta la morte ma non quella che gli vorrebbero somministrare, tuttavia ha fatto i conti con la possibilità concreta, e sempre più imminente con il passare del tempo e questo traspare dalla profonda mitezza che traspare dalle sue parole. Perché un libro mondo come Perpendicolare al sole è frutto di ore di contemplazione e di confronto con una delle dimensioni fondamentali dell’essere umano ed è questo ciò che lo rende, pur nella sua mancanza pressoché totale di astrattezza, un’opera filosofica.