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Paulus

Autore:
Tommaso Mastrandrea, Gianni De Luca
Editore:
Edizioni NPE

Il nostro giudizio

Di aspetti che rendono Paulus un’opera unica e davvero incredibile ce ne sono diversi, ma quello che più di tutti lascia a bocca aperta è che il fumetto di De Luca e Mastrandrea sia stato pensato come un prodotto per ragazzi. Pubblicato nel a puntate nel 1987 su Il giornalino e raccolto per la prima volta in volume solo adesso, il capolavoro a fumetti del padre de Il commissario Spada è audace, complesso, denso e sperimentale, e la scelta di pubblicarlo proprio in quella determinata sede è un grandissimo atto di fiducia, forse per niente infondato né privo di cognizione di causa, nei confronti delle nuove generazioni.

Senza timore di esagerare, e pur tenendone in considerazione la lunghezza di gran lunga inferiore, si può paragonare Paulus al Dune di Frank Herbert. Stessa fantascienza delle grandi distanze, in un tempo e in un luogo tanto lontani che la tecnologia, per riprendere le idee di Asimov, è indistinguibile, o quasi, dalla magia. Stesso respiro filosofico e religioso anche se, ovviamente, Dune ha uno spazio di manovra infinitamente superiore per approfondire e sviluppare il discorso. Ma l’ambizione è la stessa. De Luca e Mastrandrea danno vita a un’opera di idee, ricca di pensiero, usando il mezzo della fantascienza per quello che realmente è: letteratura filosofica, fiduciosi della possibilità di stimolare il pensiero nei giovani con un fumetto che ha tanto da dire anche agli adulti.

In un gioco meta letterario complesso, De Luca e Mastrandrea incrociano le narrazioni raccontando la vita  di San Paolo, estraendone l’essenza profonda per replicarla nel tempo in tutta la sua universalità. Dal punto di vista dei disegni, che De Luca fosse uno sperimentatore è un fatto risaputo, ma sulle pagine di Paulus ha lavorato letteralmente in stato di grazia. La sperimentazione è ad ampio spettro, va dalla costruzione della tavola all’uso della tecnica mista, passando per l’incrocio dell’estetica della fantascienza classica incrociata con l’iconografia religiosa tradizionale, tanto evidente nelle tavole finali quanto sottile in precedenza. Da qualunque parte lo si guardi, Paulus è né più e né meno, uno di quei fumetti che porta al limite estremo le possibilità del medium spostando, se possibile, l’asticella un po’ più in alto. La parola capolavoro è quasi sempre sprecata, ma non in questo caso.