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Lupus

Autore:
Frederick Peters
Editore:
Cocoino Press

Il nostro giudizio

Il programma della vacanza di Lupus e Tony è semplice quanto chiaro: vagabondare di pianeta in pianeta facendosi di ogni sostanza reperibile, conosciuta o meno, e pescare le creature più strane e impensabili, tenendo le responsabilità della vita adulta rigorosamente a debita distanza. Peccato che esse abbiano deciso di rincorrerli nelle vesti di Sanaa, una ragazza in fuga da qualcosa di più grande di loro che entrerà a gamba tesa nelle loro vite sconvolgendo radicalmente i loro progetti e costringendo Lupus a un ingresso tanto repentino quanto indesiderato nel mondo dei grandi. Lupus, di Frederick Peters, è un fumetto di ampio respiro che ricorda la parte migliore di diverse altre opere a loro volta di spessore.

I primi riferimenti che naturalmente vengono in mente sono il road trip strafatto di Paura e delirio a Las Vegas, soprattutto nelle premesse, che prende una svolta à la Easy Rider quando la storia attraversa alcuni passaggi particolarmente drammatici. Il ritmo di Lupus ricorda in qualche modo la scrittura dei fratelli Hernandez di Love & Rockets per quanto la vicenda narrata da Peters sia più lineare e avventurosa mentre, per quanto riguarda il segno grafico, per quanto la copertina possa trarre in inganno le tavole ricordano il Jeff Smith di Bone e Shazam! La società dei mostri malvagi. Premesse di questo genere possono portare a un’opera profondamente derivativa o, come nel caso di Lupus, a un fumetto in cui la conoscenza e il ricircolo delle idee produce un risultato con un’identità propria, conscio del mondo creativo che gli sta intorno e capace di assimilarne il meglio per trasformarlo si qualcosa di differente e, soprattutto, piacevole da leggere. Questa capacità ha un nome: cultura. Frederik Peters è un autore colto che coglie la prima lezione che ogni autore dovrebbe imparare: chi scrive deve leggere tanto.
Lupus è un fumetto corposo e mutevole, una storia che parte in un modo per poi cambiare tono e passo diverse volte grazie a un ritmo sempre sostenuto ma mai monocorde e a una scrittura capace, in grado di gestire una grande quantità di eventi e di caratterizzare i personaggi e le loro interazioni, numerose e mutevoli, che li portano a cambiare interiormente tanto quanto ad affrontare le peripezie infinite di una serie di avventure frutto della narrazione generosa di un autore che non si risparmia mai, nemmeno per una pagina. Peters è un autore completo e versato, in grado di calare il lettore in una storia altrettanto totale in cui il worldbuilding nasce dalla sinergia fra testi e disegni per dar vita a un’ambientazione credibile ma soprattutto variegata, sì di qualità ma generosa anche nella quantità, perché il lettore con Lupus viaggia tanto, vede tanto e banchetta con una moltitudine di portate che, per qualcuno, possono anche richiedere più letture, il che può non piacere a tutti ma una volta accettato il patto, evidente fin dal momento in cui si prende il volume in mano, costruito sull’idea di un’esperienza non breve e non per forza da consumarsi in poche sessioni, offe sicuramente molto.