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La lega degli straordinari gentlemen vol.1

Autore:
Alan Moore, Kevin O’Neill
Editore:
Bao Publishing

Il nostro giudizio

Essere Alan Moore è un casino. Ogni volta che te ne esci con un fumetto nuovo te la devi vedere con un passato come minimo ingombrante, confrontandoti ogni volta con una lunga serie di precedenti pesantissimi. Hai scritto Watchmen, hai scritto V for Vendetta, hai scritto From Hell, solo per citare i più famosi. E scusate se è poco. Quindi, prima ancora di iniziare a sceneggiare la prima tavola del tuo prossimo lavoro, hai tutti addosso. “Eh, ma non è mica a livello di…(inserire classico di Alan Moore a piacere). E allora che fai?La butti sul ridere, più o meno. Magari non ti dai proprio alla comicità, ma la prendi con grande leggerezza e ti misuri con una serie di fumetti in cui decidi di divertirti, di fare quello che ti pare a volte dando voce alla tua parte più esoterica e sperimentale, come con Promethea, a volte te la spassi e basta, come nel caso di Tom Strong e La lega degli straordinari gentlemen.

E magari non ti dice neppure male, perché se sei Alan Moore sei un brontolone e non ti va mai bene niente, specie se parliamo di adattamenti cinematografici delle tue opere, ma intanto un film sul La lega degli straordinari gentlemen lo hanno fatto, e magari due sterline le ha pure alzate. Sì, perché le avventure del team che comprende il Dottor Jekyll, il Capitano Nemo e altri eroi dell’epoca vittoriana diverte e lo fa senza grosse pretese. Alan Moore ha deciso di fregarsene del confronto con i capisaldi della sua opera e di scrivere un fumetto più adatto al grande pubblico, magari non privo di livelli di lettura più profondi per chi voglia approfondire, ma più che godibile anche per chi decide di restare sulla superficie.

Le citazioni si sprecano e la storia scorre leggibile dall’inizio alla fine, con momenti di umorismo sfacciato e spazio per approfondire i personaggi adattandoli alla sensibilità di lettori magari non del tutto abituati alla fruizione dei classici della letteratura. Un fumetto solido e divertente, magari non l’Alan Moore che uno si aspetterebbe approcciandosi la prima volta all’autore, non di meno un piccolo classico moderno che si legge sempre volentieri.