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Graveyard Kids vol. 1

Autore:
Davide Minciaroni
Editore:
Edizioni BD

Il nostro giudizio

Il momento più compiuto della contaminazione dei generi, intesa come fenomeno generale e non osservata su una singola opera, si compie quando gli stilemi di un linguaggio entrano così tanto a far parte di un altro linguaggio che la naturalezza estrema con cui avviene il processo non mette in evidenza la contaminazione stessa. Davide Minciaroni, classe 1994, cresciuto in un’epoca in cui fumetti come Dragon Ball erano già un classico più che assodato, esprime pienamente la contaminazione. Il suo Graveyard Kids, che fa parte del progetto BD Next, è l’espressione di quanto i fumetti del genere battle shonen, i classici manga à la Dragon Ball, One Piece e Yuyu Hakusho la cui trama avanza a colpi di duelli con avversari sempre più forti che i protagonisti affrontano evolvendosi in versioni di sé stessi sempre più potenti, siano ormai presenti in pianta stabile nel nostro immaginario collettivo.

In Graveyard Kids gli stilemi del battle shonen sono uno strumento che l’autore usa con una disinvoltura disarmante pur senza mai cadere nella scopiazzatura di maniera, ma adattandoli al proprio modo di raccontare di fumettista occidentale, senza andare a inventarsi un Giappone posticcio. Un altro elemento di cui è contaminato Graveyard Kids è un modo di far fumetto contemporaneo cartoonesco, fresco e divertente, con quella punta di gusto per il surreale che lo rende stralunato quel tanto che basta. Il vero punto di forza, tuttavia, è l’uso che Minciaroni fa della teatralità esasperata del manga per raccontare un’adolescenza tanto normale quanto melodrammatica, in cui le emozioni e i problemi, anche se banali, vengono estremizzati fino a diventare drammi che occupano tutto l’orizzonte di vita di un gruppo di liceali.

Ogni cotta diventa un amore tragico che segna nel profondo, ogni rissa diventa uno scontro epico, teatro di odi brucianti, rabbia inespressa e profondi slanci di amicizia. Ed è giusto così, perché questo modo di vedere l’adolescenza non è forse valido per tutti ma per qualcuno è profondamente vero. Quando sei adolescente tutto è ingigantito e tutto è drammatizzato. Un modo di sentire raccontato con l’efficacia dal dinamismo elettrico di Minciaroni.