Featured Image

Gideon Falls

Autore:
Jeff Lemire & Andrea Sorrentino
Editore:
Bao Publishing

Il nostro giudizio

Non importa quanto una strada sia battuta, c’è sempre almeno un elemento, inedito o di semplice eccellenza, che inserito in una situazione non troppo originale rende un’opera unica. Un autore con una voce forte e incisiva non ha bisogno di tirar fuori qualcosa di mai visto prima perché, più che in altri casi, la trama diventa una cassa di risonanza e quello che conta davvero è proprio la voce dell’autore e il suo modo di raccontare. Jeff Lemire fa esattamente questo lavoro: nell’economia della storia mette non tanto in secondo piano, il che potrebbe significare non curarla a dovere e dire questo sarebbe, in questo caso, dire una falsità, ma nell’equilibrio della storia presa nel suo complesso la colloca in una posizione funzionale a far emergere la vera forza della scrittura di Lemire: i personaggi.

Pur non essendo banale, l’horror metafisico dell’autore di Black Hammer e Niente da perdere non è nulla che, in termini di trama spiccia, non si possa trovare altrove. Quel che fa la differenza è quel modo unico, intenso e malinconico che Lemire ha di caratterizzare i protagonisti delle sue storie. Lemire non scrive personaggi, scrive ballate blues ambulanti, semplici e dolorose nel loro modo di essere. L’empatia con gli attori sul palcoscenico di Gideon Falls (volume 1: Il Fienile Nero) viene naturale, perché non si può non sentirsi vicini a tanta umanità messa a nudo nella propria fragilità semplice, diretta e mai sopra le righe.

A riportare il fumetto sui binari dell’inquietudine ci pensa Andrea Sorrentino con il suo tratto graffiato e nervoso, in grado di rendere un’atmosfera pesante e fumosa che ricorda, per certi versi, un True Detective più sfumato nella caratterizzazione dei personaggi ma con la mano più pesante per quanto riguarda la rappresentazione dell’aspetto metafisico, messo in campo fin da subito e senza troppi giri di parole. Lemire riesce come pochi a unire la fruibilità di un prodotto mainstream con la sensibilità autoriale di un indipendente. Il ragazzo ne farà ancora tanta, di strada.