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Geppetto – Storia di un padre

Autore:
Gianmarco Fumasoli, Francesco Dossena
Editore:
Bugs Comics

Il nostro giudizio

Dei tanti modi di reinterpretare un classico, Fumasoli e Dossena scelgono, nel loro fumetto Geppetto – Storia di un padre, una soluzione non del tutto originale ma senza dubbio particolare. L’idea di fondo è di raccontare la storia di uno dei personaggi principali del libro, nella fattispecie Geppetto, approfondendone il passato e il presente tormentato in un’ambientazione dai toni estremamente più cupi rispetto a quelli già non del tutto consolanti del romanzo di Collodi. Il burattino compare pochissimo ed è quasi superfluo nell’economia di una storia tutta incentrata sul padre e sul rapporto che ha con Mangiafuoco, di cui subisce perennemente le angherie fino al punto di rottura che segna una decisa sterzata nella direzione dell’horror.

La povertà, la tristezza e la crudeltà di un mondo opprimente e spietato impregnano ogni pagina creando un senso di disperazione profonda e senza possibilità di riscatto che dà a questa rilettura del Pinocchio una direzione quasi completamente divergente rispetto a un racconto, quello originale, che anche nei suoi momenti più spaventosi non rinunciava a quel fondo di speranza che caratterizza per forza di cose tutte le opere con intento educativo. Laddove in Collodi l’oscurità è usata per spaventare e spingere in direzione opposta, qui è semplicemente un dato di fatto, una realtà in cui i personaggi vivono e a cui sono rassegnati.

Il tratto di Dossena è pesante, spigoloso e graffiato, ricorda neanche troppo da lontano quello di Daniel Zezelij, magari più morbido e meno grattato ma gli le figure spigolose dei due disegnatori hanno più di un punto comune, costruite intorno a squarci di nero che sembrano mangiare tutta la luce e l’ariosità delle tavole imponendo un’esperienza di lettura scura e profonda. Similmente alla reinterpretazione di Ausonia, Pinocchio sembra ispirare il nichilismo più nero e disperato.