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Dylan Dog – Profondo nero

Autore:
Corrado Roi
Editore:
Sergio Bonelli Editore

Il nostro giudizio

Beatrix è la Whippin Girl di Mary Anne, ragazza di nobile famiglia. Ogni punizione inflitta a Mary Anne viene subita da Beatrix, in maniera tale che la ragazza possa provare dispiacere per il danno subito dall’amica, così da imparare dai suoi errori pur non subendo punizioni carnali. Questo tipo di educazione, che si è tramandata nei secoli all’interno delle famiglie nobili, è stata assunta anche dalla famiglia di Mary Anne. E Beatrix, la Whippin Girl protagonista della storia sarà la ragazza che tornerà continuamente in sogno a Dylan Dog, riportando alla luce un’oscura storia fatta di morte, delitti, tradimenti, e punizioni carnali. Non ci si poteva aspettare di meglio dall’incontro di due delle più importanti icone dell’horror italiano: Dylan Dog e Dario Argento. Quel senso di angoscia esistenziale e di mistero che caratterizza i fumetti dell’Indagatore dell’Incubo si amalgama perfettamente con le trame thriller-mistery del maestro del cinema dell’orrore.

Così l’elemento soprannaturale (o apparente tale) serve per dare il via ad una trama che in realtà, più che al soprannaturale,  mira ad essere un thriller-giallo vecchio stampo. A differenza di ciò che accade nei più classici film di Dario Argento, in Profondo Nero non abbiamo il serial killer legato ad ognuna delle morti della storia, perché il meccanismo è un po’ più complesso e lavora a incastri. La storia raccontata in Profondo Nero parte da lontano, dal 2006, per arrivare fino al 2018, ed in mezzo ci stanno una serie di eventi che concateneranno più personaggi e situazioni, mettendo al centro il destino delle due ragazze: la nobile Mary Anne, e la sua Whippin Girl Beatrix. In mezzo c’è Dylan Dog, impegnato a risolvere un caso oscuro che ha attraversato una decade. Ad accompagnare una narrazione ben ritmata (nonostante l’abbondanza di dialoghi) e che sa dare la scossa nei momenti giusti, grazie al lavoro congiunto di Argento e dell’altro sceneggiatore Stefano Piani (autore storico della Sergio Bonelli Editore e che ha già lavorato con Argento su Dracula 3D) c’è il tocco sontuoso di Corrado Roi.

Il disegnatore della Sergio Bonelli è stato la scelta più adatta per sviluppare questo tipo di storia: atmosfere sognanti, fantasmi che appaiono dal nulla, uno stile vagamente goticheggiante. Roi è bravissimo a lavorare con le atmosfere da vecchie storie di fantasmi, ed in un fumetto in cui c’è anche da dare spazio ad immagini di torture sadomasochistiche ed a fantastici corpi femminili i suoi disegni sono in grado di dare alla storia un tocco in più, che esalta la narrazione. Insomma Profondo Nero è un esperimento perfettamente riuscito. Il connubio tra Dylan Dog e Dario Argento, che avrebbe fatto la felicità dei fan dell’horror italiano negli anni Novanta (magari con una pellicola sull’indagatore dell’Incubo girata proprio dallo stesso Argento) è arrivato un po’ tardi, e non sul grande schermo, ma è stato comunque capace di deliziare i fan, con una storia dal retrogusto argentiano, ma con i tocchi e le atmosfere tipiche di Dylan Dog. La speranza è che questo primo approccio possa avere un seguito. O forse no. Del resto le cose belle e davvero speciali è giusto che siano uniche.