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Drifter

Autore:
Ivan Brandon, Nic Klein
Editore:
Star Comics

Il nostro giudizio

La forza di una storia, quasi sempre, non sta nella storia in sé ma nel come viene raccontata. Narrare è un istinto, l’uomo è un animale narrativo e racconta fin da quando ha sviluppato il linguaggio. Aggiungiamo il fatto che i possibili canovacci non sono infiniti, benché il dibattito sul loro numero effettivo sia aperto, ed è chiaro che l’originalità della trama non è un fattore primario per la riuscita di un’opera. Le soluzioni adottate per raccontare, al contrario, fanno la differenza. Sembrano averlo capito Ivan Brandon e Nic Klein, autori di Drifter, fumetto fantascientifico edito da Image Comics, editore statunitense che fa del successo attraverso la sperimentazione la propria cifra – un esempio su tutti The Walking Dead, e portato in Italia da Star Comics.

Se, infatti, trama e concept di Drifter non sono nulla di realmente nuovo, la fantascienza dei mondi alieni ha già incontrato le atmosfere western e l’idea della frontiera e dell’esplorazione, quel che funziona è la realizzazione grafica. La regia di Nic Klein, il cui tratto è scopertamente influenzato dai maestri francesi, Moebius e Caza in particolare, conferisce corpo e profondità alla storia rendendo il proprio contributo dominante nell’economia della narrazione.

Disegno, regia e colore, altro aspetto fortemente caratterizzante di Drifter, sono il vero selling point di un lavoro consapevolmente derivativo, un fumetto che non fa mistero delle proprie influenze e, anzi, le fa proprie riscrivendole secondo le esigenze del linguaggio del fumetto contemporaneo, con una sceneggiatura che si mette volutamente al servizio del disegnatore.