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#DRCL – Midnight children vol.1

Autore:
Shin’ichi Sakamoto
Editore:
J-Pop

Il nostro giudizio

Una nave solca i mari dall’Europa dell’Est diretta in Inghilterra. A bordo, la presenza di misteriose casse di terra sembra essere collegata alla perdita di controllo da parte di alcuni dei marinai che affermano di aver visto una figura misteriosa girare per l’imbarcazione prima di impazzire del tutto. Quando la nave approda nel Regno Unito, la creatura che la infestava inizia a mietere vittime destando l’attenzione di un gruppo di amici tra cui Mina Murray, un maschiaccio con un grande talento per il wrestling e una creatura mentalmente fragile che vive sotto tutela e risponde al nome di Renfield.
Il retelling è ormai un genere letterario a sé stante, figlio di un contesto post moderno dove le storie si ripropongono in una sfera metanarrativa più o meno autoreferenziale diventando sempre più autonome rispetto al proprio autore originale e alle sue intenzioni. E funzionano, per lo meno commercialmente. Il Dracula di Stoker è senza dubbio una delle prime e più gettonate storie per quanto riguarda le rivisitazioni che, più o meno fedeli all’opera originale, si contano a decine e a ragion veduta essendo il personaggio principale, il vampiro, archetipico e universale, oltre che versatile in quanto impiegabile nelle storie più diverse. Ed è proprio Dracula, il mostro, la parte più interessante di questo #DRCL, retelling dell’opera stokeriana a opera del mangaka Shin’ichi Sakamoto. Il vampiro qui prende le mosse dall’idea originale di mostro sfuggente e multiforme sfruttando queste caratteristiche al massimo grado consegnandoci un mostro mutante a livelli cronenbergiani, un ibrido animale e vegetale delle cui molteplici forme che assume l’unica che non vediamo mai è quella che ci aspetteremmo, quella del signore elegante dalle maniere raffinate e dallo sguardo magnetico. Qui Dracula è carne che cambia, legata a doppio filo alla terra della sua Transilvania che si porta dietro nella nave con cui approda nel Regno Unito, una creatura ibrida e malleabile ma, suprattutto, sempre nell’ombra, difficile da distinguere e per questo spaventosa, perché ci spaventa tutto ciò che la nostra ragione non riesce ad afferrare. Un Dracula disturbante, diverso, sensuale nella meno piacevole delle accezioni, un villain che svolge la funzione di portarsi sulle spalle una storia che deve ancora lasciare il tempo agli altri protagonisti di svilupparsi, anche se in questo primo volume quello che nel poco spazio che gli è dedicato risulta più interessante è certamente Renfield.
Visivamente, #DRCL è interessante non solo per i disegni di ottimo livello, ma per come essi vengono usati per scandire il ritmo di una storia fatta di momenti cinematografici ad alto impatto e fughe quasi psichedeliche nel surreale. Sakamoto osa, si lancia e non si risparmia per divertire i lettori con quel suo tratto estremamente dettagliato e dinamico al tempo stesso, in grado di far perdere il lettore nelle sue inquadrature trasmettendo, al bisogno, la tensione estrema dei momenti più drammatici il tutto condito da una generosa dose di barocchismi che dà all’atmosfera del fumetto un mood ben distinguibile. Una buona partenza per una serie che si propone di raccontare una storia classica in maniera fresca e godibile.