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De Chirico. Interno metafisico con biscotti

Autore:
Sebastiano Vilella
Editore:
Oblomov

Il nostro giudizio

Il bello di seguire un autore negli anni, con le recensioni, è ritrovarne il mood e le atmosfere di volume in volume, con quel senso di familiarità che si prova, visitando di tanto in tanto, un posto associato a ricordi piacevoli. Questo prova chi scrive nell’atto di recensire la riedizione di un autore che già aveva avuto modo di intervistare per le pagine di Nocturno. Sebastiano Vilella, veterano del fumetto italiano tanto umile quanto essere umano di gran classe, torna in libreria con il suo De Chirico. Interno metafisico con biscotti, ripubblicato da una realtà di grande qualità come Oblomov. Il volume apre un’ideale trilogia che continua con Friedrich – Lo sguardo infinito e L’Armadio di Satie, tre volumi dedicati a tre artisti rimasti nella Storia: i pittori Giorgio De Chirico e Caspar David Friedrich e il musicista Erik Satie.

Questo primo libro forma un’unità tematica, stilistica e di genere con gli altri due attraverso una serie di caratteristiche ben precise: l’amore per i personaggi storici, le trame sottilmente inquietanti al limite del surreale, e non di rado un pochino oltre, e uno stile fatto di un segno grafico spesso e un uso del colore pesante, quasi materico, che intreccia un uso sapiente dei chiaro scuri con una tinta verdone che dà al volume quell’atmosfera cupa e onirica al tempo stesso. L’eleganza, come negli altri volumi della trilogia, sottende a tutto in una concezione totalizzante di libro come oggetto. La cui copertina è un confine davvero labile e la cui fruizione comincia prendendo in mano il volume stesso. Il noir metafisico si mischia con la Storia e con l’arte, in un lavoro ricercato che si lascia leggere con lentezza, perché perdersi un dettaglio per strada, o non lasciare tempo al mood del libro di attecchire a dovere significa non godersi a pieno un volume che vuole essere un’esperienza di narrazione profonda e totalizzante.